La cattedra di Pietro: Roccia incrollabile
La festa della Cattedra di San Pietro, il 22 febbraio, celebra il papato come roccia incrollabile dalla quale il Sovrano Pontefice si rivolge al mondo intero. Nessun uomo può distruggerla o anche solo scuoterla, perché Cristo l’ha fondata.
Redazione (22/02/2025 16:38, Gaudium Press) Irrorata dal sangue dei primi martiri, l’evangelizzazione mise radici profonde nelle anime e si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Ma non c’erano ancora edifici sacri per la celebrazione del culto divino, che si svolgeva quindi nelle dimore private.
Così, Aquila e Prisca ebbero l’incomparabile privilegio di accogliere la comunità cristiana nella loro casa. Lì San Pietro predicava, istruiva e celebrava l’Eucaristia. Da questa modesta casa, egli governò la Chiesa, che fiorì ovunque, nonostante gli ostacoli sollevati dai nemici della Luce.
Era una semplice sedia di quercia
Sopraffatta dalla soggezione e dalla venerazione per il Principe degli Apostoli, Prisca riservò la migliore sedia della casa al suo uso esclusivo. Il Santo vi si sedeva per presiedere le riunioni della comunità.
Per questo motivo, dopo la morte dell’Apostolo, questa sedia divenne oggetto di particolare venerazione per i cristiani, come prezioso ricordo del suo insegnamento. Ben presto cominciarono a chiamarla “cattedra”, termine greco che indica il seggio dei maestri, simbolo del magistero.
In origine era un pezzo di quercia molto semplice. Col tempo, alcune parti danneggiate furono restaurate o rinforzate con legno di acacia. Infine, fu decorata con rilievi in avorio raffiguranti vari temi profani.
Un altare-reliquia
In questo senso, esistono sufficienti testimonianze e documenti sulla storia della Cattedra di San Pietro, dalla fine del II secolo ai giorni nostri.
Peraltro, Tertulliano e San Cipriano affermano che, ai loro tempi (fine del II secolo e inizio del III secolo), questa cattedra era conservata a Roma come simbolo del Primato dei Vescovi della città imperiale.
Così, intorno al IV secolo, fu collocata nel battistero della Basilica di San Pietro ed esposta alla venerazione dei fedeli il 18 gennaio e il 22 febbraio. Tuttavia, per tutto il Medioevo rimase nella Basilica Vaticana, e veniva utilizzata per l’intronizzazione del Sovrano Pontefice.
Nel 1657, Papa Alessandro VII incaricò lo scultore e architetto Bernini di costruire un monumento in onore di questa preziosa reliquia. Utilizzando tutto il suo genio, costruì il magnifico Altare della Cattedra di San Pietro, considerato da molti il suo capolavoro.
Nei documenti ecclesiastici, l’espressione Cattedra di Pietro ha lo stesso significato di Trono di San Pietro, Colle Pontificio, Sede Apostolica. In senso figurato, è equiparata al Papato e persino alla Chiesa cattolica.
Simbolo dell’infallibilità papale
Questa è la promessa di Nostro Signore Gesù Cristo a San Pietro: “Io ti dico: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa”.
Per distruggere questa roccia, cioè il Vicario di Gesù Cristo in terra, sono stati compiuti molti sforzi e tentativi da parte di un numero considerevole di eretici, nel tentativo di scuotere dalle fondamenta il sacro edificio della Chiesa, che è la gioia, la consolazione e il trionfo dei veri cattolici.
In questo “Io edificherò” sta il vero annuncio del Regno di Gesù. Il grande piano divino comincia a delinearsi in questo nome, che fino ad allora non era mai stato usato: “la mia Chiesa”.
Il disegno di Gesù viene proclamato sulle rocce di Cesarea, dallo stesso Figlio di Dio, che Si presenta come un architetto divino che erige quell’edificio indistruttibile, grandioso e santissimo, la società spirituale, composta da uomini: militanti sulla terra, sofferenti nel Purgatorio, trionfanti nel Cielo.
L’insieme di tutti coloro che sono uniti sotto la stessa fede su questa terra si chiama Chiesa. Il fondamento di questa Chiesa è Pietro con tutti i suoi successori, i pontefici romani, altrimenti non sarebbe durata la sua esistenza stessa.
Questo è un punto vitale della nostra Fede: “il fatto che la Chiesa è costruita su Pietro stesso” il che, tra l’altro, “è ammesso da tutti gli autori antichi, eccetto gli eretici”.
Nasce un’opera indistruttibile
È incredibile come questo evento storico si sia svolto nella “regione di Cesarea di Filippo”: un semplice pescatore di Betsaida proclama che il figlio di un falegname è davvero il Figlio di Dio per natura. Poi annuncia che costruirà un’opera indistruttibile e lascerà “le chiavi del Regno dei cieli” nelle mani del suo amministratore, con pieni poteri di giurisdizione e di insegnamento.
L’ambiente che li circonda è povero, arido, ma ha una certa grandezza. Lì viene piantato “il granello di senape”, da cui nasceranno chiese, cattedrali, cerimonie, vetrate, università, ospedali, martiri, confessori, vergini, dottori, santi, insomma la Santa Chiesa Cattolica Romana.
Sono passati due millenni e, dopo tante prove catastrofiche, questa “nave di Pietro” rimane incrollabile, con Cristo, sovrano assoluto, al suo centro.
Infatti, il capo di questo corpo mistico sarà sempre Cristo Gesù. Per tutta la storia umana, egli sarà il capo invisibile, ma lascia tra noi un Pietro accessibile.
Nessun’altra istituzione ha resistito alla corruzione prodotta dalle deviazioni morali o dalla perversione della ragione umana e dell’egoismo. Solo la Chiesa è stata in grado di affrontare le teorie caotiche, opponendole alla verità eterna; di raffreddare l’egoismo, la violenza e la voluttà, usando le armi della carità, della giustizia e della santità; di pervadere e riformare i poteri dispotici e materialisti di questo mondo, con l’influenza solenne e disarmata di un’autorità saggia, serena e materna.
Le sole mani umane non potrebbero erigere un’opera così portentosa, solo la virtù di Dio stesso sarebbe in grado di conferire la santità e di elevare alla gloria eterna uomini concepiti nel peccato.
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP
Testo tratto, con adattamenti, dalla rivista Araldi del Vangelo n. 78, giugno 2008.
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