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San Giovanni di Dio, soldato, ma un giorno gli apparve per strada un “bambino”

 Aveva 40 anni, era stato un soldato. Fu fondatore dell’ordine per la cura delle anime e dei corpi

San Juan de Dios 2

Redazione (08/03/2025 15:54, Gaudium Press) Oggi la Chiesa commemora, tra gli altri santi, San Giovanni di Dio.

Si sa poco della sua infanzia, se non che nacque ad Alentejo l’8 marzo 1495, in una famiglia modesta e devota.

Quando era ancora un bambino, aveva 8 anni, scappò di casa e i suoi genitori non seppero più nulla di lui. Le sue biografie non ci danno una spiegazione. Fu accolto da Francisco Cid, capo dei pastori del conte di Oropesa, che lo trattò come un figlio.

Come pastore, contemplò Dio nell’Ordine dell’Universo e acquisì uno spirito mistico e metafisico.

Juan Cidade Duarte si arruolò, nel 1522, tra le truppe spagnole inviate a difendere Fuenterrabia. Voleva soddisfare il suo cuore idealista. Ma tornando a Oropesa, rimase sorpreso e commosso dalla quantità di malati e poveri che morivano per mancanza di qualcuno che si prendesse cura di loro. La vocazione stava nascendo.

I suoi genitori erano morti

Si arruolò nuovamente per difendere Vienna dall’attacco dei turchi, nel 1526, e quando la campagna finì e fu congedato, sentì il desiderio di tornare nella sua città natale per rivedere i suoi genitori. Ma trovò solo uno zio, che gli disse che sua madre era morta di dolore dopo la sua partenza, e che suo padre era entrato nell’ordine francescano ed era morto anche lui. Il senso di colpa si accese nel suo spirito.

Ancora una volta optò per la vita militare e partì per Ceuta, ma poi, consigliato da un francescano, tornò in Spagna.

A Gibilterra, Juan Cidade chiese a Dio di indicargli chiaramente la direzione della sua vita. Aveva quarant’anni. Divenne allora un libraio ambulante.

Finché un giorno, attraversando una regione disabitata, vide un bambino solo, scalzo, che batteva i suoi piedini sulle pietre del sentiero. Voleva dargli le sue scarpe, ma erano troppo grandi per lui. Allora caricò il bambino sulle spalle per un lungo tratto, e quando arrivarono a una fontana mise il bambino all’ombra di un albero e andò a prendere l’acqua. Quando tornò, lo trovò raggiante, con in mano un melograno aperto, su cui brillava una croce. Il “bambino” gli consegnò il frutto e gli disse: “Giovanni di Dio! Granada [la città] sarà la tua croce! E scomparve. Giovanni Cidade de Dios intraprese il viaggio verso Granada.

Un giorno assistette a Granada alla messa officiata da San Giovanni d’Avila nel 1537; la predica che invitava alla conversione lo commosse profondamente e alla fine della messa, con voce alta, chiese perdono per i suoi peccati.

Qualcuno lo portò da San Giovanni d’Avila, con il quale si confessò, e lo incoraggiò a continuare a vivere seriamente la vita cristiana.

Il pazzo viene portato al Real Hospital

In quei giorni fece diverse penitenze pubbliche. La gente lo prendeva per pazzo, ma a lui non importava, era preso dalla grazia di Dio. La gente credeva davvero che avesse perso la ragione e lo internarono nel Real Hospital, dove si riparava in modo promiscuo tutta la gamma della miseria umana.

La “cura” che veniva applicata ai pazzi nell’ospedale erano le catene e le percosse, e così fu fatto con San Giovanni di Dio.

Ma San Giovanni di Dio, che sopportava con pazienza i colpi e le umiliazioni inflittegli, non poteva tollerarli per gli altri malati, e lo diceva agli infermieri, che rispondevano con altri colpi.

Ma arrivò il momento di adempiere alla sua missione, e poco a poco i custodi si resero conto che non avevano a che fare con un pazzo, e lo lasciarono circolare liberamente per l’ospedale, mentre nella sua anima si faceva più chiaro il desiderio divino: “Gesù Cristo mi conceda il tempo e mi dia la grazia di avere un ospedale, dove poter raccogliere i poveri abbandonati e privi di giudizio, e servirli come desidero”.

Si affidò alla Vergine di Guadalupe

Percorse a piedi 400 chilometri, si recò al Santuario della Vergine di Guadalupe in Estremadura, chiedendole di proteggere le sue imprese. Ma quando arrivò al Santuario, il sacrestano lo scambiò per un ladro, voleva dargli un calcio e il suo piede rimase paralizzato, senza vita. San Giovanni di Dio pregò la Vergine e lei gli restituì il piede.

Dopo essersi completamente dedicato a Nostra Signora, tornò a Granada alla fine del 1539, vendette legna e con i soldi guadagnati si prese cura dei bisognosi che vagavano di notte per le strade.

Le persone iniziarono a fargli donazioni e con quei soldi affittò una piccola casa dove allestì il suo primo ospedale, con 46 letti formati da vecchie stuoie. E lì portò i senzatetto che incontrava. Di giorno vendeva legna, di notte si prendeva cura dei malati.

Un giorno un incendio distrusse l’Ospedale Reale, dove era stato recluso. Gli occhi si rivolsero a Juan Cidade, che ricevette una donazione dallo stesso Arcivescovo, oltre che da altre persone, che gli permise di acquistare un antico convento carmelitano e di allestirvi il suo nuovo ospedale, con 200 posti letto e un grande rifugio notturno.

Un giorno raccontò all’arcivescovo la storia del bambino che aveva curato e che lo aveva chiamato Juan de Dios. L’arcivescovo di Granada gli disse che da quel momento in poi sarebbe stato quello il suo nome e gli diede un abito composto da tre pezzi, camicia, pantaloni e mantello, in onore della Santissima Trinità.

Dopo essere andato a chiedere l’aiuto economico del sovrano a Valladolid per la sua opera, tornò a Granada malato. Lì affidò la direzione dell’ospedale a uno dei figli spirituali che aveva riunito e si stabilì in casa di uno dei ricchi della città.

Morì in ginocchio

L’8 marzo 1550, dopo essere stato assistito nei sacramenti dallo stesso arcivescovo, si alzò dal letto, abbracciò una croce e disse: “Gesù, Gesù, nelle tue mani mi affido”; e morì. Il suo corpo inerte rimase in ginocchio, mentre un dolce profumo inondava la stanza.

Nel 1586 San Pio V istituì l’Ordine dei Fratelli Ospedalieri di San Giovanni di Dio.

Con informazioni da Arautos.org

 

 

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