Santo Stefano Harding, dopo il conflitto con alcuni monaci, Dio lo destinò a fondare una grande comunità
È stato uno dei tre fondatori dell’ordine cistercense, quello di San Bernardo di Chiaravalle.
Redazione (28/03/2025 14:35, Gaudium Press). Oggi la Chiesa commemora, tra gli altri santi, Santo Stefano Harding, uno dei tre fondatori dell’Ordine Cistercense.
Santo Stefano nacque nel Dorset, in Inghilterra, a metà dell’XI secolo. Era un uomo colto e parlava diverse lingue.
Soggiornò in diversi monasteri, ma alla fine, come era normale a quei tempi per chi aveva la vocazione di monaco, entrò in un convento benedettino, a Molesmes, in Francia. Ma in quel luogo non si trovò bene con alcuni monaci, tra cui un santo, e per questo si recò a Cîteaux, dove fondò l’ordine dei Cistercensi. Lì divenne abate.
Ma l’ordine non progrediva, era come se fosse rimasto fermo, e il fondatore poteva persino chiedersi se Dio avesse voluto davvero una nuova famiglia religiosa come quella che aveva fondato. Tuttavia, un giorno, insieme ai suoi fratelli, arrivò un uomo dal grande carisma: nientemeno che il grande San Bernardo di Chiaravalle, che con la sua personalità avrebbe decisamente segnato la cristianità medievale. Questo accadeva nel 1112. San Bernardo divenne monaco e iniziò così la grande espansione dell’ordine.
Canale di grazie per il suo Ordine
Nel 1119 scrisse la Carta Caritatis, che sarebbe servita come regolamento e “ regola d’oro” del nascente ordine. A quel tempo c’erano già nove comunità cistercensi. È importante notare che, nonostante la grande figura di San Bernardo, Dio inviava il carisma e la definizione del carisma per quella comunità, attraverso il suo fondatore. Una comunità, quella del Cister, caratterizzata dall’austerità di vita e che avrebbe sostenuto la virtù della temperanza per un Medioevo che poteva degenerare nel godimento non saggio della vita, come poi accadde nel Rinascimento.
Nel 1125 Santo Stefano fondò il primo monastero femminile a Tart-l’Abbaye, in Borgogna. Rinunciò alla carica di superiore nel 1133 a causa di problemi di salute e morì l’anno successivo, il 28 marzo 1134.
Mentre stava morendo, si riunirono intorno al suo letto venti abati e molti monaci. Nel momento in cui stava per passare alla vita eterna, i suoi monaci lodavano la sua virtù, ma egli rispose loro che andava con timore e tremore al giudizio di Dio, e che se aveva fatto del bene, era stato per grazia di Dio, e che aveva ancora paura di aver ricevuto quella grazia indegnamente.
Ultima lezione di umiltà per i suoi figli, insegnamento che avrebbe attraversato i secoli.
Con informazioni da Aleteia
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