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Le streghe sono tornate a Benevento

 Il festival della Janara a Benevento fa rivivere la stregoneria locale, generando polemiche da parte della Chiesa e degli esorcisti.

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Redazione (06/04/2025 14:48, Gaudium Press) Alla fine di marzo, la città di Benevento, in Campania, è stata teatro di un festival tenebroso. L’evento, durato diversi giorni, ha riunito migliaia di persone per celebrare le leggende medievali che collegano la città alla stregoneria, in particolare la figura della “Janara”, una strega che, secondo la tradizione locale, possedeva poteri speciali. Durante il festival, le strade del centro storico sono state invase da danze rituali, invocazioni al diavolo, simulazioni di sabba e varie attività legate al mondo dell’occulto.

BENEVENTO

Controversia religiosa a Benevento

Il festival è stato promosso dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella, veterano politico democristiano con una lunga carriera alle spalle, essendo stato deputato, senatore, europarlamentare e ministro in due diversi governi, uno con Silvio Berlusconi e l’altro con Romano Prodi. Mastella è alla guida del municipio dal 2016.

Il festival Janara ha avuto più di 20.000 partecipanti, un “successo” per gli organizzatori, che hanno deciso di pianificare una nuova edizione a settembre.

Ma le reazioni non si sono fatte attendere.

L’Associazione Internazionale degli Esorcisti, fondata nel 1994 dal famoso padre Gabriele Amorth – uno dei più grandi esorcisti della storia – ha sollevato una forte protesta contro la promozione delle pratiche legate alla stregoneria.

In un comunicato, l’Associazione ha dichiarato: “Favorire il mondo delle tenebre invece di quello della luce può solo portare inevitabilmente, prima o poi, a conseguenze tragiche”. Per gli esorcisti, celebrare la stregoneria in un contesto così ampio e popolare non solo è pericoloso, ma anche contrario ai principi del cristianesimo.

Alcuni ritengono che queste rappresentazioni della stregoneria siano solo un richiamo turistico o una mera attività folcloristica senza reale importanza. Tuttavia, voci autorevoli mettono in guardia dai rischi di normalizzare questi comportamenti, poiché a questo festival partecipa ogni tipo di pubblico. Molti dei partecipanti sono bambini e adolescenti, il che ha generato grande preoccupazione. Questi sostengono che esporre i più giovani a danze rituali, incantesimi e simulazioni di sabba, sta “normalizzando ciò che è brutto e malvagio”. Gli esorcisti avvertono che questa esposizione potrebbe avere effetti negativi sullo sviluppo morale e personale dei giovani, cioè questi eventi li avvicinano a temi oscuri in una fase vulnerabile della loro vita.

Mastella si dice ‘cattolico’

In risposta alle critiche, Mastella ha minimizzato l’impatto delle attività del festival e ha spostato l’attenzione su altri temi. “Come cattolico”, ha detto il sindaco, “mi preoccupano cose molto diverse, così come i mercanti che profanano il tempio”.

Tuttavia, l’Associazione degli esorcisti non è rimasta indifferente alle dichiarazioni del sindaco e ha rafforzato la sua posizione. Secondo l’Associazione, la stregoneria è “una realtà che di per sé è oggettivamente contraria al cristianesimo, ma è anche nemica della libertà e della dignità dell’essere umano”. A suo avviso, promuovere la stregoneria, anche sotto le spoglie della cultura o del folklore, “induce le persone a comportamenti pericolosi per loro e, quindi, dannosi per la crescita umana, personale e sociale”. Inoltre, l’Associazione ritiene che  ” avvicinare la popolazione, compresi bambini e adolescenti, a questioni che appartengono al mondo del male, dei malefici, dell’orrendo e del macabro, come è il mondo della stregoneria, denota una grave malizia interiore e una mancanza di coscienza civica, soprattutto in chi svolge un ruolo politico o istituzionale e promuove iniziative perverse… Chi promuove il male presentandolo come qualcosa di attraente corre grandi rischi”.

Scontro tra tradizione e moralità a Benevento

Mentre alcuni insistono nel difendere la libertà di espressione e la promozione delle tradizioni locali, altri ribadiscono che la stregoneria non deve essere banalizzata né presentata come una forma di intrattenimento o attrazione turistica.

Con informazioni da Religione in Libertà

 

 

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