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Il Papa? Lo Spirito Santo non è sempre il “colpevole”: la risposta sensata di Ratzinger

 Dopo i funerali di Francesco, è normale che l’attenzione si concentri su chi gli succederà.

Cardinal

Redazione (28/04/2025 16:19, Gaudium Press) È lo Spirito Santo che guida in modo infallibile la scelta di un nuovo Pontefice?

Probabilmente la questione dovrebbe essere chiara nella mente dei fedeli, ma le comunicazioni che vanno e vengono sui frenetici social network, dimostrano che non è così. Così come ci sono diversi punti della fede che non sono chiari come dovrebbero essere per i cattolici, ad esempio la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata, tanto meno lo è questo, che è un po’ più complicato.

Ma la questione era già stata chiarita in modo esauriente da Papa Ratzinger, teologo di grande levatura.

Dopo i funerali di Francesco, che hanno concentrato l’attenzione non solo dei cattolici ma del mondo intero, è normale che ora tutti si concentrino – cattolici e non cattolici, poiché la posta in gioco non è solo di fede ma anche geopolitica – su chi prenderà le redini di un’istituzione che oggi è senza guida.

La risposta chiara era stata data dal Papa tedesco quando non era ancora Papa, ma era già da più di 15 anni a capo dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede.

In un’intervista del 1997 con un giornalista della televisione bavarese, che gli chiedeva esplicitamente se lo Spirito Santo fosse responsabile della scelta del Papa (un Paraclito un po’ irresponsabile, se si pensa ad alcuni non proprio illustri che hanno occupato nel corso della storia il soglio di Pietro…), Ratzinger affermò:

«Non direi così, nel senso che è lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma, da buon educatore qual è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza abbandonarci del tutto. Pertanto, il ruolo dello Spirito deve essere inteso in un senso molto più elastico, non come se fosse lui a dettare il candidato per cui si deve votare. Probabilmente l’unica certezza che offre è che la cosa non può andare completamente a rotoli. Ci sono troppi esempi di papi che lo Spirito Santo evidentemente non avrebbe scelto».

È chiaro che Ratzinger, esperto in molti campi delle scienze sacre, lo era anche in Storia della Chiesa, essendo stato professore di Patristica e Storia dei dogmi. E sapeva di cosa stava parlando.

Del resto, è così che agisce normalmente la Divina Provvidenza, rispettando la libertà dei suoi «strumenti umani», che spesso usano tale libertà in senso contrario ai disegni dall’alto. Ma alla fine, e questa è la Provvidenza, tutto concorre alla maggiore gloria di Dio, anche quei Papi «che lo Spirito Santo non avrebbe scelto», tra l’altro perché rendono più esplicita l’idea che chi sostiene la Barca di Pietro è Dio stesso, e non i semplici uomini.

La Provvidenza è la ragione stessa dell’ordine delle cose verso il loro fine, già noto alla mente divina, afferma San Tommaso (Cfr. S Th I q. 22 a. 2). E il fine massimo, ultimo, è la gloria di Dio. Pertanto, anche i Papi “cattivi” collaborano alla gloria di Dio.

Di questa certezza era convinto, ad esempio, Leone XIII, che non aveva alcun problema a che uno storico come Ludwig von Pastor rovistasse a suo piacimento tra le miserie che poteva trovare nell’archivio segreto vaticano. Alla fine, per quest’uomo, oggi una delle voci più autorevoli in quel ramo del sapere che è la storia ecclesiastica, la verità ha prevalso: non c’è alcun problema nel trovare e raccontare le miserie degli uomini, nemmeno quelle della Chiesa, perché se fosse per loro, quell’istituzione sarebbe scomparsa, come tante altre. Le miserie degli uomini dimostrano che chi sostiene la Chiesa è Dio.

Certo, un’altra cosa è quando gli uomini devono rendere conto a Dio delle loro azioni, anche quando si tratta di eleggere un Papa… Per questo bisogna chiedere l’illuminazione dello Spirito Santo, bisogna essere docili alla sua voce e bisogna pregare. (SCM)

 

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