Il cardinale Salazar: ero scrutatore nel 2013 all’elezione di Bergoglio
Il porporato ha parlato di chi, secondo lui, è nella mente di molti. Il cardinale Salazar ha raccontato diverse vicende.
Foto: Arcidiocesi di Bogotá
Redazione (29/05/2025, Gaudium Press) Il cardinale Rubén Salazar, arcivescovo emerito di Bogotá e ottantenne, che in questi giorni sta partecipando alle Congregazioni Generali dei Cardinali, ha rilasciato un’intervista a un mezzo di comunicazione del suo Paese, Semana, in cui racconta, sempre con diplomazia, alcuni fatti rilevanti di ciò che sta accadendo nel “centro del mondo” e di quanto è accaduto nel precedente conclave.
Il cardinale descrive l’atmosfera che si respira tra i cardinali che saranno rinchiusi nella Cappella Sistina, chiedendosi e interrogandosi su chi sarà a guidare la Barca di Pietro.
“Il giorno in cui inizia il conclave c’è una sola votazione, ma nei giorni successivi ce ne sono due al mattino e due al pomeriggio, cioè quattro al giorno. Ritengo che in due o tre giorni avremo un nuovo papa”, ha affermato.
Il momento di massima tensione, racconta, è quando è chiaro che rimangono solo due contendenti e che presto si deciderà chi salirà al pontificato.
“Noi cardinali siamo rinchiusi nella Casa di Santa Marta, costruita da papa Giovanni Paolo II, affinché i religiosi potessero vivere tutti in una casa e avere i comfort fondamentali durante il conclave. Ma le sessioni di voto si svolgono nella Cappella Sistina, situata nei palazzi apostolici. Bisogna spostarsi per circa 15 minuti e ci portano in autobus. Nella Casa di Santa Marta si celebra l’Eucaristia, si consumano i pasti e si dorme”, racconta.
All’arrivo alla Cappella Sistina, viene consegnato loro un documento con tutti i profili.
“Nel pomeriggio la sessione riprende alle 16:00 e termina alle 19:00. Durante le pause si mangia, si chiacchiera o si va in camera a riposarsi un po’. C’è assoluta libertà di movimento”, ricorda.
“Escono moltissimi candidati con voti, ma al secondo, al terzo turno, i nomi si riducono. E al quarto, come è successo con papa Francesco, era chiaro che il pontificato sarebbe andato a uno dei due cardinali rimasti. Nel quinto turno Jorge Bergoglio è stato eletto a larghissima maggioranza. Le racconto una curiosità: per ogni votazione vengono sempre scelti sei cardinali come scrutatori. Nell’ultima, quella in cui è stato eletto Jorge Bergoglio, è toccato a me fare da scrutatore. È stata una sorpresa per me quando hanno annunciato: ‘Cardinale Rubén Salazar, lei sarà lo scrutatore’”.
Racconta che quando è stato eletto Francesco, c’è stato un grande applauso e, nell’accettare, ha annunciato il nome col quale si sarebbe chiamato.
Il cardinale Salazar, in dichiarazioni azzardate, non nasconde che il suo candidato “sarebbe stato il cardinale Pietro Parolin”, per vari motivi. Dice addirittura che il Segretario di Stato “è il primo candidato nella mente di moltissimi cardinali”. In ogni caso, riconosce che “ci sono altri aspiranti”.
Quando il giornalista gli chiede se nel 2013 ha votato per Papa Francesco, o se alcuni dei suoi colleghi cardinali hanno votato per lui, gli ha prontamente ricordato che tali informazioni riservate sono. segrete, alcune delle quali punibili con la scomunica se rivelate.
lascia il tuo commento