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Il cardinale Parolin assistito per un’ora da un’équipe medica – La questione ‘Becciu’

 Diverse fonti parlano dell’assistenza medica che il Segretario di Stato avrebbe ricevuto a causa di un aumento della pressione sanguigna.

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Cardinale Parolin – Foto: Vatican News

Redazione (02/05/2025 09:45, Gaudium Press) Nico Spuntoni riferisce su Il Tempo che nel pomeriggio di mercoledì è scattato l’allarme in Vaticano per il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, da molti indicato come uno dei favoriti alla successione al soglio pontificio, assistito per un’ora da un’équipe medica.

Nel frattempo, le fonti di Spuntoni assicurano che si è trattato solo di un aumento della pressione e che il cardinale non è in grave pericolo, allontanando così qualsiasi commento sulla sua salute precaria, di cui si era già parlato in alcuni ambienti.

Nella sua nota, Spuntoni si sofferma anche sul nuovo e ormai concluso “caso Becciu”, ovvero sulla mancata partecipazione al prossimo conclave del cardinale condannato per malversazione di fondi, condanna ancora in attesa di appello.

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Foto: Wikimedia Commons

A seguito di diverse comunicazioni che assicuravano l’esistenza di due documenti del defunto pontefice, che chiudevano le porte del conclave all’ex sostituto cardinale, il cardinale ha fatto un passo indietro, gesto che è stato apprezzato dal collegio cardinalizio riunito nelle Congregazioni:

“L’Eminentissimo Cardinale Giovanni Angelo Becciu ha deciso, avendo a cuore il bene della Chiesa e per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, di comunicare la sua decisione di non partecipare allo stesso. A questo proposito, la Congregazione cardinalizia esprime il suo apprezzamento per il gesto compiuto e auspica che gli organi di giustizia competenti possano chiarire definitivamente i fatti”.

In queste poche righe, Spuntoni sottolinea non solo le parole usate, ma anche quelle non usate:

«Non c’è infatti alcun riferimento ai due famosi documenti attribuiti al Papa che sono stati portati alla quinta Congregazione generale e che hanno sollevato i dubbi del cardinale Giuseppe Versaldi, scettico riguardo la loro mancata pubblicazione. Anche perché, come abbiamo rivelato ieri, il secondo è stato addirittura presentato come un ‘motu proprio’ e risale al ricovero di Francesco al Gemelli, lo scorso marzo. Il comunicato ufficiale della Congregazione collega la non partecipazione di Becciu al Conclave al suo generoso gesto di farsi da parte senza fare alcun riferimento all’applicazione delle disposizioni papali contenute nei due documenti. Un’assenza significativa, soprattutto alla luce dell’acceso dibattito sulla validità di tali lettere. L’esclusione dal Conclave non può in alcun modo essere collegata direttamente alla condanna in primo grado per frode e appropriazione indebita, poiché è stata pronunciata da un tribunale secolare, cioè a tutti gli effetti, il Tribunale di Prima Istanza della Città del Vaticano”.

Spuntoni solleva ulteriori dubbi sull’esistenza di tali documenti:

«È possibile che il Papa, che ha sostenuto la presunzione di innocenza in una dichiarazione fatta nel 2021 proprio sul suo ex collaboratore, in fin di vita abbia ordinato una punizione così severa basandosi su una sentenza di un tribunale laico che non è ancora definitiva? In sintesi, la Congregazione cardinalizia non si è limitata a riconoscere l’onore delle armi a Becciu, ma ha in qualche modo stabilito una riabilitazione pubblica che i media vaticani avevano finora negato, come dimostra emblematicamente un editoriale del 30 ottobre scorso firmato da Andrea Tornielli su Vatican News”.

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