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Domani la messa di inizio del pontificato di Leone XIV

Il Vaticano ha reso noto l’itinerario liturgico della “Celebrazione Eucaristica per l’inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma – Leone XIV”. 

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Redazione (17/05/2025 15:31, Gaudium Press) Il Vaticano ha reso noto il programma liturgico della “Celebrazione Eucaristica per l’inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma – Leone XIV”, la grande cerimonia di inizio del Pontificato che si terrà domani, domenica 18 maggio, in Piazza San Pietro, alla presenza di numerose delegazioni internazionali, come, ad esempio, quella guidata dal vicepresidente degli Stati Uniti e dal Segretario di Stato americano.

Il programma ha inizio nella Basilica di San Pietro, quando il nuovo Papa scende alla tomba del primo apostolo, prega e incensa, rievocando il suo legame con colui al quale Cristo disse: «Tu sei Pietro e su di questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16, 18).

Da lì il Papa esce e si unisce alla processione mentre si cantano le Laudes Regiae, letteralmente le “Lodi Reali”, caratterizzate dalla proclamazione “Cristo vince! Cristo regna! Cristo impera!”, e dalle invocazioni ai santi. Non dimentichiamo che il Papa è Pastore, ma anche Sovrano.

Poi, sull’altare, ci sarà un’immagine che ha assunto rilevanza mondiale dopo la visita di Leone XIV al suo santuario: quella della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, giunta miracolosamente nel piccolo borgo medievale il 25 aprile 1467. Sull’altare sarà quindi presente una copia di questo affresco miracoloso, proveniente, per l’occasione, direttamente dal suo santuario.

Iniziata la cerimonia eucaristica vera e propria, si procede alla benedizione seguita dall’aspersione dell’acqua santa, in quanto domenica di Pasqua. Si canta poi il Gloria, seguito dalla preghiera collettiva, in cui si farà riferimento al disegno di Dio Padre di edificare la sua Chiesa su Pietro.

Inizia la Liturgia della Parola, con una prima lettura in spagnolo degli Atti degli Apostoli, poi il Salmo in italiano (il 117), sulla “pietra scartata dai costruttori che è diventata la pietra d’angolo”, una seconda lettura sempre in spagnolo della prima Lettera di Pietro, e infine il Vangelo (Gv 21, 15.19), che sarà proclamato in latino e greco, il meraviglioso testo in cui Gesù ordina a Pietro di pascere le sue “pecore” e i suoi “agnelli”.

Imposizione dei segni papali – Il loro simbolismo

Dopo le letture, si avvicinano al Sommo Pontefice tre cardinali dei tre ordini diversi (diaconi, presbiteri e vescovi), porporati di diverse nazionalità: il primo imporrà al Papa il pallio, il secondo chiederà la protezione del Signore sul Pontefice, e il terzo reciterà una preghiera invocando Cristo, e consegnerà a Leone XIV l’Anello del Pescatore, uno dei simboli più significativi del successore di Pietro.

Sul simbolismo delle insegne papali che saranno imposte a Leone XIV:

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Il Pallio è una fascia non molto larga, tessuta in lana bianca, che forma un cerchio sulle spalle del Papa e ha due lembi neri che pendono davanti e dietro. È decorato con sei croci tessute in seta nera e ornato davanti e dietro con tre spille che simboleggiano i chiodi della Croce di Cristo. Il Pallio simboleggia il Buon Pastore (cfr. Gv 10, 11) che porta sulle spalle la pecora smarrita (cfr. Lc 15, 4-7).

A sua volta sull’Anello del Pescatore, che sarà consegnato al Pontefice, è raffigurato San Pietro con le chiavi e la rete di colui che va a pesca, a rappresentare colui al quale Cristo disse: «Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

(Lc 5, 10) L’Anello simboleggia anche la missione di Pietro di confermare nella fede i suoi fratelli (Cfr. 22, 32).

Segue poi la benedizione che il nuovo Pontefice impartisce all’assemblea con il Vangelo, e poi il rito simbolico dell’«obbedienza», in cui Leone riceverà l’omaggio di dodici rappresentanti di tutti i gruppi del popolo di Dio.

Dopo il Credo, le invocazioni della preghiera dei fedeli saranno in portoghese, francese, arabo, polacco e cinese, seguirà poi la liturgia eucaristica, in cui Leone XIV pronuncerà la “Preghiera Eucaristica I”, detta anche Canone Romano. Seguirà la comunione e, prima di concludere la celebrazione, il Pontefice pronuncerà un breve discorso, molto atteso.

Dopo di che si canterà il Regina Caeli, canto con cui in questi giorni pasquali la Chiesa gioisce insieme alla Vergine per la risurrezione di Cristo, per concludere con la solenne benedizione con l’invocazione al Redentore affinché custodisca e irrori con la sua grazia e protezione la vite che Egli stesso ha piantato, la Santa Chiesa Romana.

Si notano già differenze significative tra questa prossima cerimonia e la celebrazione eucaristica che ha dato inizio al pontificato di Francesco, il 19 marzo 2013.

La prima e forse più significativa differenza è che questa messa, che si svolgerà domenica, sarà specifica pro Papa, la “messa di San Pietro” con letture ed espressioni  attinenti al ministero petrino, mentre con Francesco si recitava la messa a San Giuseppe, poiché quel giorno si celebrava la solennità del Patriarca della Chiesa. Tuttavia, il rito della messa non è così diverso da quello della domenica di Pasqua, che in questo caso sarà sostituito dalla messa di inizio del ministero petrino.

Un’altra differenza significativa è che i riti dell’imposizione del pallio e dell’anello del pescatore, con Francesco, sono stati celebrati prima della messa, mentre ora saranno celebrati durante l’Eucaristia, come è stato fatto con Benedetto XVI e San Giovanni Paolo II.

Ci sono anche differenze minori, ad esempio nelle lingue utilizzate nelle preghiere dei fedeli.

C’è anche un dettaglio curioso, in un’invocazione intonata dalla Schola, che si riferirà al nuovo Papa come “Leoni Romano Pontifici”, mentre nella cerimonia con Francesco si diceva “Francisco Summo Pontifici”.

 

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