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In Inghilterra grave minaccia al sacramento della confessione

Un disegno di legge costringerebbe a rivelare eventuali abusi sessuali, comprese le testimonianze raccolte nei confessionali.

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Redazione (20/05/2025 19:07, Gaudium Press) Una nuova minaccia incombe sul segreto confessionale, questa volta nel Regno Unito. Si tratta del disegno di legge sul crime e il policing, attualmente all’esame nel Regno Unito e in fase di discussione alla Camera dei Comuni.

In una dichiarazione alla National Secular Society (NSS), la ministra dell’Interno per la protezione e la violenza contro le donne e le ragazze, Jess Phillips, ha assicurato che l’inviolabilità del sacramento della confessione non sarà tutelata da questo disegno di legge.

In tale dichiarazione, la ministra laburista ha affermato che il governo “non sta prendendo in considerazione alcuna eccezione all’obbligo di denuncia per le istituzioni religiose” e che in tale assenza di eccezioni sono “inclusi i confessionali”, come riportato dal The Catholic Herald.

La dichiarazione della ministra Phillips è stata fatta in risposta a una richiesta della NSS, nota come gruppo di campagna anti-religiosa. L’NSS ha chiesto al governo di seguire le raccomandazioni del Rapporto finale dell’Inchiesta indipendente sugli abusi sessuali sui minori (IICSA) del 2022, che richiedeva una “legislazione che imponesse a determinati individui – i cosiddetti ‘segnalatori obbligatori’ – l’obbligo di segnalare gli abusi sessuali sui minori”. L’obbligo di denuncia “non deve essere soggetto a eccezioni basate su motivi religiosi, di riservatezza o di altro tipo”, affermava il rapporto.

All’epoca, il cardinale Vincent Nichols, presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, spiegò all’IICSA che il segreto sacramentale non era negoziabile, poiché era “una parte essenziale dell’esercizio del sacerdozio”.

Inoltre, il Codice di Diritto Canonico stabilisce fermamente l’inviolabilità del segreto sacramentale (c. 983) e definisce la pena di scomunica latae sententiae per chi viola direttamente tale segreto (c. 1388).

Infine, è falso affermare che la presunta disposizione andrebbe a beneficio dei minori, poiché, se stabilita, porterebbe semplicemente i potenziali abusatori ad allontanarsi dal sacramento della confessione, perdendo così anche la possibilità di pentirsi offerta dai sacramenti della Chiesa cattolica, attraverso l’azione della grazia e il buon consiglio del confessore.

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