Sacerdote cattolico aggredito e ferito gravemente in Nigeria
Padre Solomon Atongo stava viaggiando con altre due persone su un’autostrada quando è stato brutalmente aggredito da alcuni terroristi.
Redazione (27/05/2025 15:31, Gaudium Press) Sabato scorso, 24 maggio, un gruppo di uomini armati ha aggredito un sacerdote cattolico in Nigeria. Padre Solomon Atongo, della parrocchia di St. John Quasi, stava viaggiando con altre due persone lungo l’autostrada Makurdi-Naka, nello Stato di Benue, nel sud-est del Paese.
Durante il viaggio, il veicolo del sacerdote è stato bloccato da un gruppo di criminali armati che, dopo aver sparato a padre Atongo, lo hanno lasciato moribondo nella sua auto. La banda ha poi rapito i compagni del sacerdote e li ha portati in un luogo ancora sconosciuto.
La diocesi chiede preghiere per la pronta guarigione di padre Solomon Atongo
La notizia è stata diffusa dal cancelliere della diocesi di Makurdi, padre Shima Ukpanya, con una dichiarazione in cui ha anche chiesto preghiere per la pronta guarigione di padre Solomon Atongo, che rimane ricoverato in ospedale dopo essere stato aggredito da “presunti pastori terroristi” responsabili di omicidi, rapine e sequestri in diverse regioni del Paese.
Al momento del ritrovamento, padre Atongo respirava ancora ed è stato trasportato dalle forze di sicurezza in ospedale. “Uniamoci in preghiera per chiedere a Dio la guarigione mentre i medici cercano di stabilizzarlo. Che Nostra Signora del Perpetuo Soccorso interceda per noi”, recita il comunicato.
Serie di rapimenti e attacchi contro religiosi in Nigeria
Questo caso di violenza contro un sacerdote cattolico fa seguito a una serie di altri rapimenti nel Paese che hanno preso di mira, nella maggior parte dei casi, sacerdoti e religiosi cattolici. La persecuzione dei cristiani in Nigeria continua ad essere frequente, in particolare nella regione settentrionale.
La strada Makurdi-Naka è attualmente una delle zone più pericolose della Nigeria, nota per la violenza ricorrente. Il tratto è stato persino soprannominato “la strada più breve per l’inferno”. Le sue infrastrutture abbandonate e la fitta vegetazione favoriscono la presenza di gruppi armati che generalmente attaccano autorità, politici e religiosi con l’obiettivo di rapirli e ricattare i loro familiari. (EPC)
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