San Luigi Gonzaga amava la carriera militare, ma la sua innocenza lo condusse alla milizia di Gesù.
Il padre temeva già che quella fosse la strada che Dio aveva riservato al figlio. Ma quando San Luigi gli annunciò che sarebbe diventato gesuita, fece di tutto per distoglierlo dalla sua vocazione.
Redazione (21/06/2025 18:34, Gaudium Press) Oggi la Chiesa commemora, insieme ad altri santi, l’angelo della purezza, San Luigi Gonzaga.
Luigi (1568-1591) era il primogenito di Ferdinando, marchese di Castiglione, una sorta di principe sovrano italiano. Da bambino fu educato all’arte della guerra e suo padre lo portò in tenera età in vari accampamenti militari. Gli piaceva particolarmente imitare il passo cadenzato dei famosi e temibili tercieri spagnoli.
Dopo una delle sue visite tra i militari, si trattava di una spedizione spagnola contro la Tunisia, ripeté, senza conoscerne il significato, espressioni volgari della soldatesca. Allora il suo tutore, don Francesco del Turco, rimproverò il ragazzo con serietà, rispetto e compostezza: «Vostra Signoria, durante tutto il soggiorno a Castiglione ha vissuto in campagna. Ma Vostra Signoria ha riportato parole ed espressioni sconvenienti, che un principe del suo sangue non dovrebbe mai permettersi e che dovrebbe addirittura ignorare, perché sarebbe motivo di vivo dolore per sua madre, la principessa, se lo sorprendesse sulle labbra di suo figlio”. Egli si rammaricò vivamente della sua mancanza. A dimostrare la purezza della sua anima, disse in seguito che in quel momento iniziò la sua conversione!
Da sua madre, Donna Marta Tana, dama della regina Isabella di Valois, San Luigi aveva assorbito la religiosità. Alla marchesa piaceva molto vedere come fin da piccolo assimilava bene i suoi insegnamenti materni sulla vita interiore. Tuttavia, questo preoccupava suo padre, che temeva che tanta devozione lo distogliesse dalla carriera militare a cui erano destinati i primogeniti.
Alla corte del Granduca di Toscana, alla corte di Mantova
Aveva 9 anni quando fu portato alla corte del Granduca di Toscana, a Firenze. In quel periodo acquisì un grande amore per la Vergine, leggendo un libro sui misteri del rosario e anche durante i pellegrinaggi al Santuario della Santissima Annunziata, venerata in città. A lei offrì il voto di verginità. Dio stava costruendo una cattedrale nella sua anima innocente e docile.
Si recò poi alla corte di Mantova, dove continuò a crescere in virtù, per poi tornare alla casa paterna, quando iniziò a ricevere grazie di natura mistica.
Quando San Carlo Borromeo, Visitatore Apostolico, si recò a Castiglione nel 1580, rimase ammirato dalla profonda conoscenza religiosa del giovane e gli diede per la prima volta la Santa Eucaristia.
Aveva 13 anni quando sentì la vocazione alla vita religiosa. Non disse nulla ai genitori, ma prese ancora più sul serio la sua vita religiosa.
Questo cominciò a preoccupare il padre, che portò tutta la famiglia a Madrid per distrarlo e fece assumere il figlio come paggio di Filippo II. Tuttavia, la virtù aveva già messo radici nel ragazzo, che rimase saldo nel mezzo della vita di onori e piaceri della corte.
Persecuzione del padre
Ispirato dalla grazia, Luigi disse a sé stesso che sarebbe entrato nella Compagnia di Gesù.
Quando suo padre venne a conoscenza della decisione, il giovane Luigi fu bersagliato da urla e minacce di percosse. Fece di tutto per dissuaderlo, arrivando persino a coinvolgere alte autorità ecclesiastiche per cercare di distoglierlo dalla sua vocazione gesuita, ma senza successo. Per Luigi non fu facile. Ci vollero due anni di lotte contro la ferrea volontà paterna, finché un giorno il marchese vide attraverso il buco della serratura che suo figlio si stava flagellando. Solo allora si inginocchiò davanti a una volontà divina più forte della sua.
L’imperatore dovette confermare la rinuncia pubblica di San Luigi ai suoi diritti di primogenitura e solo allora entrò nel noviziato gesuita.
Brillante negli studi, gli altri novizi cercavano la sua compagnia per lo splendore della sua virtù. Ma la sua salute era fragile. Nel 1591 assistette le vittime della peste che devastava Roma, e poco dopo fu lui stesso contagiato. Furono tre mesi di febbre ardente, dopo i quali Dio lo volle con sé. Aveva 23 anni.
San Roberto Bellarmino, cardinale e suo confessore, diceva che San Luigi era stato confermato nella grazia, cioè che non aveva commesso alcuna colpa grave. Santa Maddalena de’ Pazzi dichiarò di aver avuto una visione in cui contemplò «l’immensa gloria di cui godeva in cielo questo figlio di Sant’Ignazio di Loyola».
In una delle sue annotazioni, si dimostra l’enorme carità di San Luigi Gonzaga: “Il Dio che mi chiama è Amore, come posso circoscrivere questo amore, quando per questo l’intero mondo sarebbe troppo piccolo?”.
Dalle sue ultime conversazioni, ecco questa con il Padre Provinciale della Compagnia:
– Partiamo, Padre mio, e partiamo con gioia.
– Dove, Luigi?
– In Paradiso…! Se i miei peccati non me lo impediranno, spero di andarci, per la misericordia di Dio.
Con informazioni tratte da Arautos.org
lascia il tuo commento