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Andria, è stato riaperto il museo diocesano San Riccardo

Andria (Martedì, 28-05-2019, Gaudium Press) Il Museo di San Riccardo si trova ad Andria (Puglia) si sviluppa in una superficie di 1400 mq, i lavori di ristrutturazione edilizia sono cominciati il 16 marzo 2006 e si sono conclusi il 10 marzo 2009.

Una seconda fase di lavori ha avuto inizio il 12 dicembre 2016 e si è conclusa lo scorso 31 marzo 2019, grazie alla collaborazione e alla ferma volontà del vescovo mons. Luigi Mansi.

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Il museo diocesano San Riccardo è stato voluto fortemente da mons. Giuseppe Lanave, istituito con Decreto vescovile del 20 maggio 1972.

I lavori sono stati realizzabili grazie anche al contributo dell’8xmille della chiesa Cattolica, fondi europei (in particolare POR PUGLIA 2014 – 2020 Asse VI Azione 6.7 – «Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale») e contributi di privati. Alla Fondazione Banca Intesa si deve il restaurato del trono ligneo “Del Balzo”.

In tale museo verranno esposti le opere d’arte sacre, appartenenti alla Chiesa di Andria, un patrimonio inestimabile che fino ad ora non si era potuto esporre per la mancanza di spazi adeguati ma adesso sarà possibile grazie ai 1400 mq a disposizione e che costituisce una testimonianza significativa della storia, dell’arte e della liturgia della Chiesa Diocesana.

Lo scorso aprile è stata fatta una conferenza stampa di presentazione dei lavori, presieduta dal vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, don Giannicola Agresti, direttore del Museo, Pasquale Losito, incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, e Francesco Brudaglio, direttore dei lavori di ristrutturazione.

Il museo è stato riaperto ufficialmente al pubblico il 23 aprile con una cerimonia di inaugurazione alla quale è intervenuto monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.

Questo è quanto mons. Mansi racconta sul museo San Riccardo: “Il museo ‘San Riccardo’ della diocesi di Andria è la testimonianza del vissuto ecclesiale; testimonia, visibilmente, il cammino fatto lungo i secoli dalla comunità nella liturgia, nella catechesi, nella carità e nella cultura”. “Espressione della memoria storica, permette di riscoprire il cammino di fede attraverso le opere delle varie generazioni”, evidenziando che “le opere d’arte rivelano la capacità creativa di artisti, che hanno saputo segnare il proprio senso religioso e la devozione della comunità cristiana”.

La struttura edilizia del museo è costituita da tre livelli fuori terra, consistenti in terra, primo e secondo piano con terrazzo praticabile e due livelli interrati.

Al piano terra sono collocate anche tre opere riprodotte per i non vedenti. Si tratta del capo di San Riccardo; il busto di Francesco II Del Balzo e Santa Chiara. (Rita Sberna)

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