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Nostra Signora del Monte Carmelo, San Simone Stock e lo Scapolare

La misericordia di Nostra Signora è incommensurabile e non risparmia alcuno sforzo per la salvezza dei suoi figli. Affinché nessuno di loro andasse perduto, nel 1251 consegnò a San Simone Stock lo Scapolare e promise: chi morirà con esso, non subirà il fuoco dell’inferno.

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Redazione (16/07/2025 13:56, Gaudium Press) Era triste lo stato del Carmelo a metà del XIII secolo. Incompreso, invidiato e perseguitato, con i suoi membri che vagavano per l’Europa, l’Ordine del Carmelo era come un albero quasi completamente secco, sul punto di non produrre più frutti. C’era però qualcosa che mitigava questa situazione: il Generale dell’Ordine era Simone Stock, un monaco inglese integerrimo, virtuoso e santo.

A quel tempo, l’Ordine del Carmelo non aveva una struttura coesa in grado di conservare, promuovere e trasmettere alle generazioni successive uno spirito, un carisma e uno stile di vita. Infatti, le cariche non erano ben coordinate e definite, motivo per cui il semplice fatto di essere il superiore non conferiva a San Simone un’autorità paragonabile a quella che tale carica avrebbe avuto nei secoli a venire; ma la sua virtù era tale che imponeva rispetto, non per il fatto di essere il Generale dell’Ordine, ma per essere Simone Stock.

Tuttavia, c’era una cosa che questo grande uomo non riusciva a dominare e assoggettare: l’idea che l’Ordine portatore dello spirito di Sant’Elia avesse i giorni contati. Afflitto, consapevole dei propri limiti e delle proprie debolezze, affidò il Carmelo alla Madonna e pregava: «Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del Cielo, Vergine e Madre incomparabile! Dolce Madre, che non hai conosciuto uomo, favorisci i Carmelitani, o stella del mare». Grazie alla sua fedeltà e senza che lui lo sospettasse, la Madre del Carmelo – come la nuvola di Elia (cfr. 1Re 18, 44-45) – preparava torrenti di grazie che, scendendo sull’Ordine, lo avrebbero trasformato in un vero e proprio «Carmelo», dall’ebraico «giardino del Signore».

Scapolare: segno di appartenenza a Nostra Signora

Era l’alba del 16 luglio 1251. Prima ancora dell’alba, una luce più radiosa del sole avvolgeva San Simone: era la Madre di Dio che, circondata da angeli, era venuta a visitarlo! Piena di bontà, gli disse:

“Ricevi, figlio dilettissimo, lo Scapolare del tuo Ordine, segno della mia fraterna amicizia, privilegio per te e per tutti i carmelitani. Coloro che moriranno indossando questo Scapolare, non subiranno il fuoco dell’inferno. È un segno di salvezza, di aiuto e di protezione nei pericoli e un’alleanza di pace per sempre».

Detto questo, gli consegnò lo Scapolare.

A quel tempo, i servi indossavano una tunica lunga e, sopra di essa, un mantello più corto che indicava, attraverso le caratteristiche e i colori peculiari, l’identità del loro padrone. Lo Scapolare assomigliava a questa tunica e indicava che chi lo portava era senza dubbio un servo di Maria. Tuttavia, questo non era un privilegio riservato solo al XIII secolo, ma anche al mondo di oggi; ed è una delle poche cose che piace veramente a Dio: vedere che esistono ancora sulla faccia della Terra anime che servono la sua Santissima Madre.

Infatti, coloro che moriranno rivestiti di questo sacro mantello saranno considerati servi di Nostra Signora e, come Lei stessa ha detto, non subiranno il fuoco dell’inferno, poiché lo Scapolare è un segno di appartenenza alla Madre di Dio e non potrebbe mai subire l’oltraggio di passare l’eternità tra i demoni. Dopo tutto, non è opportuno gettare perle ai cani…

Di Lucas Rezende

 

 

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