Ancora una volta gli esperti respingono le ipotesi che mettono in dubbio l’autenticità della Sacra Sindone.
L’ipotesi, già presa in considerazione più di un secolo fa, è superficiale e non regge ad un esame più approfondito.
Redazione (07/08/2025 15:46, Gaudium Press) In un comunicato stampa del 4 agosto, il Centro Internazionale Sindonologico – l’organizzazione con sede a Torino che guida gli studi sul Sudario e ne promuove lo status di oggetto degno di venerazione e devozione cristiana – ha affermato che le nuove scoperte emerse da uno studio condotto da Cicero Moraes, artista brasiliano specializzato in 3D, erano già state prese in considerazione e discusse più di un secolo fa.
Moraes ha affermato il mese scorso sulla rivista accademica Archaeometry che la rappresentazione del corpo di Cristo sulla Sindone è stata probabilmente realizzata a partire da un “modello in bassorilievo”, come una statua, e non da un corpo umano.
La ricerca afferma che le immagini della Sindone “corrispondono più a una rappresentazione artistica in bassorilievo che all’impronta diretta di un corpo umano reale, il che avvalora l’ipotesi della sua origine come opera d’arte medievale”.
Risposta del Centro Sindonologico
La ricerca di Moraes “conferma un risultato noto fin dai primi studi (nel 1902), secondo cui l’immagine del sudario si configura come una proiezione ortogonale”, ha affermato il Centro. “Non c’è nulla di nuovo in questa conclusione dell’articolo”, ha aggiunto.
Le ricerche del Progetto di Ricerca sul Sudario di Torino, avviate negli anni ’70, hanno già escluso “la formazione dell’immagine mediante pittura, (sfregamento) con bassorilievo o contatto con una statua/bassorilievo riscaldato”.
Il Centro ha sostenuto che i ricercatori conoscono da oltre 100 anni il cosiddetto “effetto maschera di Agamennone”, un fenomeno per cui un’immagine impressa viene distorta quando viene avvolta attorno a un oggetto tridimensionale.
I ricercatori hanno sostenuto che il software di modellazione digitale utilizzato per creare la proiezione del sudario di Moraes “non è progettato specificamente per scopi scientifici”. La fisica simulata del modello e la mancanza di un piano di supporto, hanno affermato, “non corrispondono a un contesto fisico reale”.
Interviene anche il Cardinale Arcivescovo di Torino
Il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e custode pontificio della Sindone, ha dichiarato che il suo ufficio “non ha motivo di commentare ipotesi formulate liberamente da scienziati di diverso grado di credibilità”.
Il porporato ha sottolineato “la preoccupazione per la superficialità di alcune conclusioni” relative al Santo Sudario, “che spesso non reggono a un esame più approfondito del lavoro presentato”.
Nel suo comunicato stampa, il centro ha citato il famoso fisico teorico Richard Feynman, che all’inizio degli anni ’70 esortò i ricercatori: “Se state conducendo un esperimento, dovete riferire tutto ciò che ritenete possa invalidarlo, non solo ciò che ritenete corretto”.
“Il primo principio è che non devi ingannare te stesso, perché sei la persona più facile da ingannare”, ha affermato il centro citando lo scienziato.
Con informazioni di Aciprensa.
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