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Il Papa all’Udienza Generale: “Anche se possiamo tradire, Dio non smette di amarci”

«Questa è la forza silenziosa di Dio: non abbandona mai il tavolo dell’amore, nemmeno quando sa che sarà lasciato solo», ha affermato il Pontefice durante l’Udienza Generale

Deus nunca deixa de nos amar e nao nos abandona assegura Leao XIV 1

Redazione (13/08/2025 17:51, Gaudium Press) Come da programma, l’Udienza Generale di mercoledì 13 agosto si è tenuta nella Sala Paolo VI, in Vaticano, a causa delle alte temperature registrate questa settimana a Roma. Molti fedeli hanno dovuto seguire la catechesi del Papa attraverso i maxischermi installati nella Basilica di San Pietro e in Piazza San Pietro.

Riconoscere il male come dolorosa opportunità per rinascere

Dopo aver salutato i fedeli in diverse lingue, Leone XIV ha proseguito il nuovo ciclo di catechesi iniziato la settimana scorsa sul mistero pasquale. Seguendo le orme di Gesù nei suoi ultimi giorni di vita, il Pontefice ha riflettuto sull’episodio narrato nei Vangeli in cui Gesù rivela che uno dei dodici apostoli stava per tradirlo.

Come ha spiegato il Santo Padre, Gesù non lo ha fatto per condannare o umiliare, poiché non ha nemmeno pronunciato il nome di Giuda, ma per salvare, insegnando che l’amore, quando è sincero, non può nascondere la verità: «Il Vangelo non ci insegna a negare il male, ma a riconoscerlo come dolorosa opportunità di rinascita».

La fragilità del discepolo che vuole amare, ma sa che può ferire

La reazione dei discepoli non fu di rabbia, ma di tristezza, “di un dolore silenzioso, fatto di domande, di sospetti, di vulnerabilità. E nella possibilità reale di essere coinvolti, tutti cominciarono a chiedersi: ‘Sarò forse io?’, riconoscendo la fragilità del proprio amore”.

Il Papa ha affermato che l’interrogativo “forse sono io” “è forse tra i più sinceri che possiamo porci. Non è la domanda dell’innocente, ma del discepolo che scopre la propria fragilità. Non è il grido del colpevole, ma il sussurro di chi, pur volendo amare, sa di poter ferire. È in questa consapevolezza che inizia il cammino di salvezza”.

Quando Dio vede il male non si vendica, ma si rattrista

Secondo il Pontefice, quando Dio vede il male “non si vendica, ma si rattrista”. Le dure parole che Gesù pronuncia riferendosi al traditore, “Meglio che tu non fossi mai nato!”, non sono una maledizione o una condanna, ma un grido di dolore. Se rinneghiamo l’Amore che ci ha generato, “perdiamo il senso della nostra venuta al mondo e ci autoescludiamo dalla salvezza”.

Gesù non si scandalizza davanti alla nostra fragilità e continua a fidarsi, ha assicurato il Santo Padre. “Egli sa bene che nessuna amicizia è immune dal rischio del tradimento”, tanto che si è seduto a tavola con i suoi. “Questa è la forza silenziosa di Dio: non abbandona mai il tavolo dell’amore, nemmeno quando sa che sarà lasciato solo”.

“In fondo, questa è la speranza: sapere che, anche se noi possiamo fallire, Dio non fallisce mai. Anche se noi possiamo tradire, Lui non smette mai di amarci. E se ci lasciamo raggiungere da questo amore – umile, ferito, ma sempre fedele – allora possiamo veramente rinascere. E cominciare a vivere non più come traditori, ma come figli sempre amati”. (EPC)

 

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