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San Massimiliano Maria Kolbe: il discepolo di Maria

Era un ragazzo ribelle: ma un giorno gli apparve la Madonna, che sorrideva maternamente…

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Redazione (14/08/2025 17:40, Gaudium Press) Oggi la Chiesa celebra la memoria di San Massimiliano Maria Kolbe, quel grande santo francescano, di cui si sa molto, curiosamente, più della sua morte che dei grandi fatti della sua vita.

La Polonia cattolica della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo non era esente da quella piaga chiamata secolarismo, naturalismo, quella concezione secondo cui la vita di grazia è solo nelle chiese e non nella vita quotidiana, che nella vita di tutti i giorni io sono solo con le mie capacità naturali: tutto ciò era frutto del fascino che esercitavano a quel tempo il progresso tecnico, le macchine, la scienza, ecc. L’uomo si illuse di poter vivere senza Dio in modo “paradisiaco”. Fu in quell’ambiente che Dio mandò un grande santo come Massimiliano Maria: egli era la cura per tutto questo e, con i suoi mezzi di comunicazione, avrebbe sottolineato il primato della vita di grazia.

Nacque nel 1894, in una famiglia abbastanza cristiana, con il nome di Raimundo, che poi cambiò in Massimiliano quando professò i voti. Era un po’ litigioso e maleducato, il che gli valse un rimprovero da parte della madre: «Se a dieci anni sei un bambino così cattivo, litigioso e maleducato, come sarai più avanti?», gli disse un giorno.

La Vergine gli appare quando era bambino e definisce il corso della sua vita

Dopo aver ascoltato le parole della madre, ricevette una grazia di compunzione, di sano dolore, e rimase afflitto e pensieroso, poiché percepiva la verità di ciò che lei gli aveva detto. Allora si recò ai piedi di un’immagine in una chiesa parrocchiale e consegnò il suo cuore alla Madre di Dio, dicendole: “Cosa ne sarà di me?”.

In quel momento accadde un prodigio: Nostra Signora gli apparve e gli sorrise maternamente portando due corone, una rossa e una bianca, chiedendogli quale volesse. Lui, anima grande, le scelse entrambe.

Nasce la vocazione religiosa

Nasce così, per intercessione dell’Immacolata Concezione, la vocazione religiosa di Raimundo. Decide di diventare cappuccino e a 14 anni inizia gli studi nel seminario minore, insieme al fratello Francesco.

A 16 anni viene ammesso come novizio e in seguito i superiori decidono di mandarlo a Roma per continuare gli studi. Lì fa la sua professione solenne il 1° novembre 1914, e allora aggiunge al suo nome quello di Maria, in onore dell’Immacolata.

A Roma si scontra con l’empietà, audace, aggressiva, con piglio cittadino e sprezzante, e decide di affrontarla, anche prima di essere ordinato sacerdote. Nel 1917 fondò l’associazione apostolica Milizia di Maria Immacolata, che aveva come obiettivi la conversione dei peccatori, anche dei nemici della Chiesa, e la santificazione di tutti i suoi membri, il tutto sotto la protezione di Maria Immacolata. I giovani che entravano nella sua associazione si chiamavano Cavalieri d’Avanguardia.

Madonna del Miracolo

Ordinato sacerdote il 28 aprile 1918, celebra la sua prima messa sull’altare della Madonna del Miracolo, lo stesso luogo dove si convertì l’ebreo Ratisbonne, ponendo come intenzione delle messe dei suoi primi giorni quella di «impetrare la conversione dei peccatori e la grazia di essere apostolo e martire». Dio gli concederà queste grazie.

Ritornò in Polonia nel 1919, soffrì di problemi di salute e fu ricoverato in ospedale.

Una volta ristabilito, fondò il giornale mensile della sua associazione con il nome di Cavaliere dell’Immacolata. Non fu un’impresa da poco. La vigilia del lancio del giornale, erano riunite tutte le persone che avrebbero lavorato all’iniziativa, che erano ben 327. Per dare inizio a questo apostolato, fu organizzata con loro una veglia di adorazione del Santissimo e di lode alla Vergine.

Donazione di un terreno – Nasce la Città di Maria

Nel 1927 il principe Juan Drucko-Lubecki gli donò un terreno a 40 chilometri da Varsavia. Lì iniziò la costruzione di una Niepokalanów – Città di Maria. Qui avrebbe realizzato un convento e nuovi edifici per la sua opera editoriale, che stava crescendo molto. Con quali soldi sarebbe stato costruito tutto? «Maria provvederà. Questo è un affare suo e di suo Figlio», diceva il santo.

Nel 1939, al giornale che ormai aveva una tiratura di ben un milione di copie per ogni edizione, si erano aggiunti altri giornali di minore tiratura e possedeva anche una radio. La Città di Maria contava 762 abitanti, tra sacerdoti, novizi, fratelli laici e liberi professionisti, oltre a un corpo di vigili del fuoco. Il diavolo cominciava a disperarsi per l’opera di San Massimiliano, ma questa aveva già fatto un gran bene alla Polonia.

Voleva estendere la sua opera giornalistica ad altri paesi e nel 1930 si recò a Nagasaki, dove creò anche una versione della Città di Maria per il Giappone. Durante la sua permanenza a Nagasaki ricevette una grazia mistica che gli prometteva il paradiso.

Seconda guerra mondiale

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, più precisamente nel febbraio 1941, la polizia segreta nazista, la Gestapo, arrivò alla Città di Maria e arrestò padre Kolbe insieme ad altri quattro frati, i più anziani, che furono prima portati in una prigione a Varsavia e poi nel campo di concentramento di Auschwitz.

La Madonna gli permise di conservare il suo rosario in quel campo di concentramento. In ogni blocco del campo in cui veniva trasferito, svolgeva il suo apostolato con i detenuti.

Fu trasferito al blocco 14, dove svolgeva lavori agricoli. Uno dei suoi compagni di prigionia riuscì a fuggire e, come punizione, i nazisti mandarono dieci prigionieri nel “bunker della morte”, un luogo sotterraneo dove i prigionieri venivano gettati nudi e rimanevano senza cibo fino alla morte. San Massimiliano si offrì di sostituire un padre di famiglia che era stato destinato con orrore a tale fine. Dopo un po’ di tempo lì, vedendo che padre Kolbe non moriva, gli fecero un’iniezione letale. Morì “con gli occhi aperti e la testa inclinata. Il suo volto, sereno e bello, era radioso”.

Fu canonizzato nel 1982 da San Giovanni Paolo II.

Con informazioni da Arautos.org

 

 

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