La Caritas Internazionale accusa Israele di causare la carestia a Gaza
Accusa Israele di bloccare gli aiuti umanitari da parte delle ONG. Da cinque mesi non arriva nemmeno un camion con aiuti umanitari.
Redazione (17/08/2025 14:44, Gaudium Press) Il braccio umanitario della Chiesa cattolica, Caritas Internationalis, ha smentito le affermazioni del governo israeliano secondo cui sarebbe possibile far arrivare aiuti sufficienti nella Striscia di Gaza. In Vaticano, giovedì scorso, l’organizzazione ha dichiarato che dall’inizio di marzo «la maggior parte delle grandi ONG internazionali non è stata in grado di inviare nemmeno un camion con beni di prima necessità … mentre i palestinesi muoiono di fame».
Con una dichiarazione insolitamente diretta, la confederazione che riunisce 165 organizzazioni Caritas ha preso posizione contro le affermazioni israeliane relative alla popolazione affamata dell’enclave assediata. Insieme a più di un centinaio di altri attori umanitari, hanno condannato «il continuo ostacolo agli aiuti umanitari a Gaza».
Da oltre cinque mesi, nessuna organizzazione umanitaria è riuscita a far arrivare un solo camion di aiuti nella Striscia di Gaza, nonostante tonnellate di cibo, medicine e articoli per l’igiene siano immagazzinati e pronti per la distribuzione. Solo nel mese di luglio, Israele ha respinto più di 60 richieste di passaggio, secondo i dati raccolti da Caritas Internationalis e da altre entità coinvolte.
Cibo, medicine, acqua e articoli di soccorso per un valore di milioni di dollari sono bloccati nei magazzini in Giordania e in Egitto, «mentre i palestinesi muoiono di fame», questa la denuncia di Caritas Internationalis.
La giustificazione di Israele
All’origine dell’attuale controversia vi sono i requisiti di registrazione più severi imposti alle organizzazioni internazionali, con cui Israele intende controllare il settore degli aiuti umanitari. Giovedì l’ufficio di coordinamento israeliano per i territori occupati (COGAT) ha accusato le organizzazioni di mancanza di cooperazione e ha negato che fossero stati bloccati i trasporti di generi alimentari.
Il rifiuto delle organizzazioni umanitarie di fornire informazioni dettagliate sui donatori e sui dipendenti suscita «seri dubbi sulle loro reali intenzioni e sulla possibilità di legami tra l’organizzazione o i suoi lavoratori e Hamas», ha dichiarato l’autorità governativa israeliana. Ma presumere che un’organizzazione come Caritas collabori con Hamas, è un insulto alla Chiesa e all’opinione pubblica mondiale. E lo stesso si può dire delle principali ONG che prestano un servizio simile in tutto il mondo.
Inoltre, ciò che chiede Israele è contrario al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e ai principi fondamentali dell’azione umanitaria
Con informazioni di InfoCatólica
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