Morto martire in una prigione sovietica, sarà beatificato un arcivescovo e gesuita tedesco
Durante l’invasione sovietica dell’Estonia nel 1940, Monsignor Eduard Profittlich fu arrestato e inviato in una prigione a Kirov, in Russia, dove morì a causa delle numerose torture subite.
Foto: Jesuits global
Redazione (17/08/2025 15:20, Gaudium Press) Monsignor Eduard Profittlich, arcivescovo tedesco di cui Papa Francesco ha approvato il 18 dicembre 2024 il decreto che riconosce il suo martirio, sarà beatificato il prossimo 6 settembre nella Piazza della Libertà a Tallin, in Estonia, alle 11:00 ora locale.
Lo ha annunciato la Conferenza Episcopale Polacca. La cerimonia sarà presieduta dal cardinale Christoph Schönborn, inviato di Papa Leone XIV. La nota del vescovado polacco precisa che dopo la Messa saranno ricordate tutte le vittime delle deportazioni sovietiche.
Mons. Profittlich si rifiutò di lasciare l’Estonia, dove si trovava in missione evangelizzatrice, e morì martire in una prigione sovietica nel 1942. “La beatificazione del nostro martire, l’arcivescovo Eduard Profittlich, è un messaggio di speranza e ottimismo per tutta la società estone”, ha sottolineato il vescovo di Tallinn, Mons. Philippe Jourdan.
La Messa potrà essere seguita in diretta su www.profittlich.eu
La beatificazione dell’arcivescovo Profittlich avverrà alla vigilia della canonizzazione dei beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, che saranno dichiarati santi da Papa Leone XIV, domenica 7 settembre in Piazza San Pietro.
Chi era il martire Eduard Profittlich?
Eduard Profittlich era un arcivescovo gesuita tedesco nato l’11 settembre 1890 a Birresdorf, in Renania (Germania)e venne battezzato lo stesso giorno.
Secondo quanto riportato dal sito web dei gesuiti, nel 1912 entrò nel seminario di Treviri, ma dopo due semestri lo lasciò nel 1913, per entrare nel noviziato della Compagnia di Gesù nei Paesi Bassi, seguendo le orme del fratello maggiore Pietro, missionario gesuita morto in Brasile.
Fu ordinato sacerdote nel 1922, per poi esercitare il suo ministero in Germania e Polonia. Nel 1930 pronunciò i voti perpetui come gesuita e fu inviato in Estonia, dove fu amministratore apostolico e poi arcivescovo.
Vedi anche: Il Vaticano riconosce il martirio del vescovo tedesco ucciso dai sovietici
Quando l’Unione Sovietica occupò l’Estonia nel 1940, la libertà religiosa fu seriamente limitata e si intensificò la persecuzione contro il clero della Chiesa cattolica.
Nonostante avesse la possibilità di tornare in Germania, decise di rimanere in Estonia, seguendo il consiglio di Papa Pio XII e «fedele a se stesso e a Dio, decise di condividere il destino comune di tanti estoni dopo l’occupazione sovietica», sottolinea la nota del vescovo polacco.
Fu arrestato nel giugno 1941 e costretto a percorrere circa 2.000 chilometri fino alla prigione di Kirov, in Russia. Fu condannato a morte il 21 novembre dello stesso anno, dopo essere stato giudicato “da un tribunale che si basava su accuse inventate di propaganda controrivoluzionaria e di agitazione antisovietica, e di non aver segnalato ‘attività controrivoluzionarie’”, spiegano i gesuiti.
Il suo ricorso in appello fu respinto e, a causa delle numerose torture subite in carcere, l’arcivescovo Profittlich morì il 22 febbraio 1942.
Con informazioni di Aciprensa.
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