Le tre suore tornate al loro convento perché non sopportavano la casa di riposo.
Le suore in questione sono Suor Rita, Suor Regina e Suor Bernadette. Il loro caso ha attirato l’attenzione internazionale.
Foto: Screenshot Instagram BBC
Redazione (18/09/2025 12:02, Gaudium Press) Alfa y Omega riporta la storia di tre suore che sono andate via da una casa di riposo dove erano state mandate nel 2023 e sono tornate al loro convento. A quanto pare, i superiori avevano giudicato che la comunità non fosse in grado di assistere adeguatamente le anziane Suor Rita, Suor Regina e Suor Bernadette, che erano state quindi inviate in una casa di riposo cattolica.
Ma alla fine sono tornate nel loro convento di Salisburgo, il Kloster Goldenstein, perché, come dice suor Bernadette, 88 anni, «prima di morire in quella casa di riposo, preferirei andare in un prato ed entrare nell’eternità in quel modo». Schloss Goldestein è un castello che dal 1877 è stato convento e scuola privata per ragazze. A causa della crisi delle vocazioni, l’edificio è passato nelle mani dell’Arcidiocesi di Salisburgo e dell’Abbazia di Reichersberg e del suo rettore, Markus Grasl. Il trasferimento delle suore, certamente fatto con le migliori intenzioni, non era stato fatto con il loro consenso.
Le tre religiose si sono quindi recate a Goldestein e hanno dovuto chiamare un fabbro perché erano state cambiate le serrature, e hanno anche scoperto che non c’era né luce né acqua, che poi sono state parzialmente ripristinate. Non funzionava nemmeno l’ascensore che dava loro modo di non salire le scale. Ma in ogni caso, sono decise a rimanere.
Molte persone stanno andando a trovarle, portando loro da mangiare, e tra i loro benefattori ci sono diverse ex allieve della scuola: come dice Sophie Tauscher, una di loro, “Goldestein senza le suore semplicemente non è possibile”. Quando avranno bisogno di noi, dovranno solo chiamarci e noi saremo lì senza dubbio”.
Ma la verità è che il rettore Grasl ritiene che la decisione delle religiose sia “del tutto incomprensibile” e afferma che “le stanze del convento non sono più utilizzabili e non soddisfano affatto i requisiti per un’assistenza adeguata”. Il caso ha attirato l’attenzione di molti e certamente richiederà, per la sua soluzione, l’esercizio del carattere materno della Chiesa.
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