Angelus: amministriamo bene la vita
All’Angelus di questa domenica, 21 settembre, il Papa ha invitato i fedeli a riflettere sull’uso dei beni materiali e sulla gestione della propria vita.
Foto: Vatican news/ Vatican Media
Redazione (22/09/2025 13:58, Gaudium Press) All’inizio della sua riflessione, Papa Leone XIV ha fatto riferimento al Vangelo di questa domenica (Lc 16,1-13), che ci invita a pensare su come “abbiamo amministrato il bene più prezioso di tutti, che è la nostra stessa vita”.
La Parola di Dio ci mostra che “non siamo padroni della nostra vita né dei beni di cui godiamo; tutto ci è stato dato in dono dal Signore, che ha affidato questo patrimonio alla nostra cura, alla nostra libertà e responsabilità”. Il Papa ha sottolineato che ciascuno di noi sarà chiamato a rendere conto “del modo in cui amministriamo la nostra vita, i nostri beni e le risorse della terra, sia davanti a Dio che davanti agli esseri umani, alla società e, soprattutto, a coloro che verranno dopo di noi”.
Nella parabola di ieri, l’amministratore cercava prima di tutto il proprio profitto personale, ma quando alla fine arriva il giorno in cui deve rendere conto e la sua amministrazione gli viene tolta, deve riflettere su cosa fare riguardo al suo futuro “In questa situazione difficile”, spiega il Papa, “capisce che la cosa più importante non è l’accumulo di beni materiali, perché le ricchezze di questo mondo sono passeggere.
Così, “chiama i debitori e ’ condona’ i loro debiti, rinunciando quindi alla parte che gli spetterebbe “. In questo modo ”perde ricchezza materiale, ma guadagna amici, che saranno pronti ad aiutarlo e sostenerlo”.
Secondo Leone XIV, l’amministratore della parabola, amministrando le ricchezze disoneste di questo mondo, trova un modo per farsi degli amici e abbandonare il suo egoismo. Il Santo Padre ha sottolineato che “a maggior ragione noi, che siamo discepoli e viviamo alla luce del Vangelo, dobbiamo usare i beni del mondo e la nostra stessa vita pensando alla vera ricchezza, che è l’amicizia con il Signore e con i fratelli”.
Due scelte sono alla portata di tutti, ha concluso il Santo Padre “Possiamo seguire il criterio dell’egoismo, dando priorità alla ricchezza e pensando solo a noi stessi; ma questo ci isola dagli altri e diffonde il veleno di una competizione che spesso genera conflitti. Oppure possiamo riconoscere tutto ciò che abbiamo come un dono di Dio da amministrare, e usarlo come strumento di condivisione, per creare reti di amicizia e solidarietà, per edificare il bene, per costruire un mondo più giusto, più equo e più fraterno”.
“Preghiamo la Santissima Vergine affinché interceda per noi e ci aiuti a gestire bene ciò che il Signore ci affida, con giustizia e responsabilità”.
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