Il cardinale Becciu spera di essere assolto dopo l’ultima sentenza della Corte d’Appello
La Corte d’Appello del Vaticano ha confermato le assoluzioni del 2023 nel caso riguardante la gestione dei fondi della Santa Sede.
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Foto: Vatican news
Redazione (27/09/2025 10:02, Gaudium Press) La Corte d’Appello del Vaticano ha ritenuto “inammissibile” il ricorso presentato dal procuratore Alessandro Diddi, che chiedeva l’annullamento delle assoluzioni pronunciate nel 2023 nel processo sulle irregolarità nella gestione dei fondi della Santa Sede.
La decisione, presa nella terza udienza del processo, conferma le assoluzioni, compresa quella del cardinale Giovanni Angelo Becciu, e concentra l’attenzione del contenzioso sulle condanne impugnate.
Il caso, concluso in primo grado il 16 dicembre 2023, riguardava un investimento fallito di 350 milioni di sterline per un immobile in Sloane Avenue, a Londra. Becciu era stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per appropriazione indebita, frode qualificata e abuso di potere, ma assolto, insieme ad altri imputati, da alcune accuse, come quelle relative all’abuso di potere e all’appropriazione indebita nel caso relativo al finanziere Alessandro Noceti.
Diddi ha presentato ricorso contro le assoluzioni di Becciu, dell’ex dipendente Fabrizio Tirabassi, degli ex dirigenti dell’AIF (ora ASIF) René Brüllhart e Tommaso Di Ruzza, e di monsignor Mauro Carlino.
Presieduto da monsignor Alejandro Arellano Cedillo, il tribunale ha respinto il ricorso sulla base degli articoli 131 e 486 del Codice di procedura penale del Vaticano, per questioni di forma, termine e sostanza. Tra i motivi, ha sottolineato che l’accusa non aveva presentato una vera e propria dichiarazione, ma solo la sua requisitoria, un atto quindi precedente alla formulazione e alla pronuncia della sentenza. Un altro elemento rilevante riguarda il mancato rispetto dei termini e il fatto che le motivazioni presentate erano “generiche o astratte”, senza un chiaro nesso con la sentenza contestata.
Confermate le assoluzioni del 2023; il processo prosegue in ottobre
La Corte d’Appello del Vaticano ha confermato, con sentenza parziale ora definitiva, le assoluzioni del 2023 del cardinale Giovanni Angelo Becciu (nel caso che coinvolge il finanziere Alessandro Noceti), Fabrizio Tirabassi, René Brüllhart, Tommaso Di Ruzza e monsignor Mauro Carlino. Le assoluzioni, basate su dichiarazioni secondo cui “il fatto non sussiste” o perché “non costituisce reato”, sono state sostenute dal principio del favor rei (le garanzie a favore dell’imputato). Il tribunale ha anche respinto la richiesta di nullità della citazione in appello del broker Gianluigi Torzi e ha dichiarato “ammissibile” il ricorso presentato dalla difesa della manager Cecilia Marogna. In entrambi i casi, ci sono state discussioni sulle modalità di trasmissione (tramite posta elettronica).
Il processo proseguirà il 6 ottobre 2025 e la Corte d’Appello si concentrerà sui ricorsi presentati dalle parti contro le condanne che potranno essere confermate o modificate. Il cardinale Becciu, condannato in primo grado a cinque anni e mezzo di reclusione, ha espresso ottimismo per la decisione, definendola “un buon segno”, ma ha riconosciuto che “c’è ancora molta strada da fare”.
Parallelamente, Becciu ha presentato una denuncia in Italia contro Francesca Immacolata Chaouqui, accusata di presunta fabbricazione di prove. L’azione, che potrebbe avere un impatto sull’andamento del caso in Vaticano, aggiunge un ulteriore livello di complessità al processo.




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