La Pontificia Accademia Mariana mette in guardia dai movimenti che mettono in discussione il dogma mariano.
Il francescano Stefano Cecchin ha avvertito che negare la verginità di Maria significa mettere a rischio la verità su Cristo e il cuore del cristianesimo.
Foto: Alfa e Omega
Redazione (16/10/2025 15:49, Gaudium Press) Il presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale (PAMI), padre Stefano Cecchin, OFM, ha messo in guardia sull’esistenza di alcuni gruppi, anche all’interno della Chiesa stessa, che stanno negando il dogma della verginità della Beata Vergine Maria, un pilastro fondamentale della fede cristiana.
“Ci sono teologi e biblisti che sostengono che la verginità di Maria sia un mito, e questo è molto pericoloso perché i padri giudaico-cristiani, i padri della Chiesa e persino lo stesso Corano difendono la verginità di Maria”, ha affermato il religioso in un’intervista con ACI Prensa.
Il dogma, proclamato ufficialmente l’8 dicembre 1854 da papa Pio IX, sostiene la verginità perpetua di Maria prima, durante e dopo la nascita di Cristo. Negarlo, avverte padre Cecchin, equivale a minare le fondamenta stesse del cristianesimo: “Il primo attacco contro Cristo fu un attacco contro la verginità di Maria, che dicevano avesse giaciuto con un soldato romano, per cui Gesù non era il vero Figlio di Dio. Se mettiamo in dubbio la verginità di Maria, mettiamo in dubbio tutto il cristianesimo”.
Una battaglia spirituale dentro e fuori la Chiesa
Il francescano ha spiegato che la Pontificia Accademia Mariana Internazionale, organismo che dipende direttamente dalla Curia Romana, coordina il lavoro degli studiosi e delle società mariologiche di tutto il mondo, sia dal punto di vista scientifico che devozionale.
In questo percorso, riconosce, ci sono difficoltà, non solo per gli attacchi provenienti dalle sette protestanti, ma anche per “alcuni gruppi all’interno della Chiesa stessa, sia aperti che chiusi, che vedono Maria come qualcosa di facoltativo, quando in realtà Maria fa parte della dogmatica”.
Il maligno attacca i dogmi mariani
Padre Cecchin, esperto nella storia del dogma dell’Immacolata Concezione, ha sottolineato che la figura della Vergine Maria è sempre stata oggetto degli attacchi del maligno, proprio per il suo ruolo essenziale nell’economia della salvezza.
“Il diavolo lavora molto, l’ho visto moltissime volte, soprattutto contro l’Immacolata Concezione. Sono un esperto della storia dell’Immacolata Concezione e vedo come continua ad attaccare la figura di Maria, e in questo momento la sta attaccando all’interno della Chiesa con coloro che, per esempio, dicono che Maria non sarebbe vergine”, ha affermato.
Per il sacerdote, Maria occupa un posto unico nella storia della salvezza, come Madre di Dio e figura della Chiesa. La sua presenza, afferma, non appartiene solo al passato, ma continua a vivere nella storia spirituale dei credenti:
“Non siamo noi a cercare Dio, ma è Lui che cerca noi. Gesù affida la Chiesa a Maria: ‘Ecco tua madre’. Per questo Maria continua a prendersi cura di noi e a cercare di riportarci a Lui“.
“Dio vuole che nessuno vada all’inferno”
Il direttore del PAMI ha ricordato che le apparizioni mariane e gli inviti alla conversione devono essere intesi non come messaggi di paura o punizione, ma come espressioni della misericordia di Dio.
“Tutte le apparizioni, gli appelli che fa sull’inferno, non servono a spaventarci, ma a convertirci, perché Dio non vuole punirci; vuole convertirci. Dio vuole che nessuno vada all’inferno, ma se non ti comporti bene, andrai all’inferno, perché l’inferno esiste e non è vuoto”, ha spiegato.
Negare la verginità di Maria mette a rischio la fede cristiana
Il francescano ha ricordato che difendere i dogmi mariani non è una questione secondaria, ma un elemento essenziale del messaggio cristiano. Ha citato sant’Ignazio di Antiochia, discepolo di san Pietro, che già nei primi secoli difendeva la verginità di Maria come garanzia della verità dell’Incarnazione.
“Sant’Ignazio di Antiochia parla di Maria e della verginità di Maria. Per questo è importante formarsi – ha detto padre Cecchin – e vedere come la nostra visione francescana, secondo cui Dio vuole la salvezza di tutti, ci obbliga a evangelizzare. L’evangelizzazione che proponiamo oggi è un’evangelizzazione mariana”.
Nonostante le sfide, padre Cecchin ha sottolineato che le controversie e le eresie nel corso della storia sono servite alla Chiesa per approfondire la verità: “Nella lotta per l’Immacolata, ad esempio, c’era chi la pensava in un modo e chi in un altro. La Chiesa è sempre viva, e normalmente vediamo che, nella storia, gli eretici ci aiutano ad approfondire maggiormente la verità. Sono uno stimolo ad approfondire di più, ma dobbiamo difendere la verità”.
I santuari, luoghi di incontro e di guarigione
Nel 2023, il Vaticano ha creato all’interno del PAMI l’Osservatorio Internazionale sulle Apparizioni e i Fenomeni Mistici, il cui obiettivo è quello di offrire rigore e discernimento, senza emettere giudizi affrettati. «Il suo unico compito è studiare, non dare opinioni», ha sottolineato il francescano, che ha evidenziato come le apparizioni abbiano accompagnato la Chiesa nel corso della sua storia: «Tutti i santuari hanno alle spalle una storia, un’esperienza di incontro con il divino».
Per padre Cecchin, i santuari devono essere visti come spazi di preghiera e anche di guarigione, luoghi dove i fedeli possono aprire il loro cuore a Maria e trovare conforto. “Vogliamo che i santuari non siano solo un luogo di preghiera, ma anche di guarigione”, ha affermato.
Guadalupe, inizio delle grandi apparizioni mariane
L’Osservatorio del PAMI sta attualmente conducendo uno studio storico e teologico sui principali santuari del mondo. Come ha spiegato padre Cecchin, da Nazareth a Costantinopoli e al Medioevo, ci sono sempre state piccole manifestazioni mariane all’origine dei luoghi di pellegrinaggio.
“Le prime apparizioni erano più a livello locale, ma con Guadalupe iniziano le grandi apparizioni che interessano nazioni e continenti. Poi vengono Lourdes, Fatima, Medjugorje, Kibeho… tutte queste grandi apparizioni che attraggono la gente perché il santuario è sempre un luogo speciale dove la Madre chiede di far costruire, come in tutte le apparizioni, un santuario”, ha spiegato.
Il sacerdote ha ricordato che, da un punto di vista biblico, il santuario è un luogo di incontro con Dio. “Nell’Antico Testamento, nelle apparizioni di Dio, c’era sempre un luogo, un santuario. Per questo il santuario diventa un momento di incontro con Dio attraverso Maria, ciò che Paolo VI chiamava le cliniche dello spirito. Vogliamo che i santuari non siano solo un luogo di preghiera, ma anche di guarigione e benessere, perché Gesù ci ha detto: ‘Predicate e guarite’”.
Maria, ponte tra culture e religioni
Infine, il presidente del PAMI ha sottolineato che la missione dell’Accademia non si limita all’ambito teologico, ma cerca anche che la devozione mariana ispiri un impegno sociale e umano.
“È compito della Chiesa non solo parlare, chiacchierare, fare bei sermoni, ma anche essere attenta al bene sociale. Questo è l’impegno della nostra Accademia”, ha sottolineato padre Cecchin.
In questo senso, l’istituzione promuove la creazione di centri di studi mariani e favorisce il dialogo interreligioso ed ecumenico:
«Il nostro compito è quello di creare centri e associazioni per studiare la figura di Maria nelle diverse culture e anche nel dialogo con altre Chiese cristiane e altre religioni, perché Maria ha questo ruolo fondamentale nella storia della Chiesa», ha concluso il sacerdote francescano.
Con informazioni di AciPrensa
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