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San Luca Evangelista, compagno di San Paolo, portavoce della Vergine

San Luca è anche l’autore degli Atti degli Apostoli, meraviglioso riassunto delle opere della Chiesa primitiva.

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Redazione (18/10/2025 17:45, Gaudium Press) San Luca evangelista, compagno di viaggio di San Paolo e nostro santo di oggi, è autore di due libri delle Sacre Scritture: il Vangelo che porta il suo nome e del libro che riassume la storia della Chiesa primitiva, di cui egli fu uno dei protagonisti, gli Atti degli Apostoli. Il Vangelo di San Luca e gli Atti degli Apostoli finiscono per essere due parti dello stesso libro e sono il risultato di quella che oggi chiameremmo una “ricerca approfondita”, poiché egli non fu testimone di tutto ciò che vi è narrato e dovette documentarsi.

Questo fedele compagno di viaggio di San Paolo, l’Apostolo delle Genti, è da lui definito “Luca, il medico molto amato”, quindi sappiamo che fu anche medico di professione. San Luca accompagnò il grande Apostolo fino a Roma e tutto indica che fu al suo fianco, nei due anni di prigionia di San Paolo nella città eterna, fino alla sua decapitazione.

Lo stile di scrittura di San Luca è molto gradevole ed è singolare se confrontato con quello degli altri libri del Nuovo Testamento. Ciò deve avere una certa relazione con la sua origine, poiché è l’unico scrittore del Nuovo Testamento che non è israelita, ma greco, ed è in greco che scrisse il terzo vangelo.

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Normalmente si colloca la sua nascita ad Antiochia, anche se alcuni oggi ritengono che fosse di origine macedone, cioè ancora “più” greco. In ogni caso, dai suoi scritti emerge una cultura tipica dei greci colti.

San Luca, il cantore della Vergine

Si ritiene che San Luca abbia conosciuto personalmente la Madre di Dio e che da Lei abbia ascoltato dettagli che solo lui descrive nel suo Vangelo, come l’apparizione dell’arcangelo Gabriele a Zaccaria, padre di Giovanni Battista, e la rivelazione che dalla sua moglie Elisabetta sarebbe nato il Precursore; tutti i dettagli dell’annunciazione alla Vergine e dell’incarnazione del Verbo; la visita di Nostra Signora a sua cugina Elisabetta quando questa, ormai anziana, era già in avanzato stato di gravidanza; l’incontro delle due cugine ad Ain Karem, l’annuncio di fede fatto da Elisabetta quando incontra la Vergine già incinta del Salvatore, e la sublime risposta di Nostra Signora, con il Magnificat.

Dal Vangelo di San Luca veniamo a conoscenza del viaggio della Sacra Famiglia da Nazareth a Betlemme, la nascita del Messia in una mangiatoia, la gioia degli angeli e dei pastori; la circoncisione del Signore; la presentazione del Signore al tempio e l’ incontro con Anna e il profeta Simeone; la perdita e il ritrovamento del Bambino Gesù, quando a 12 anni discuteva con i dottori della legge. Alcuni, come lo storico Padre Rohrbacher, arrivano a dire che sembrerebbe che sia la Vergine stessa a parlare attraverso la bocca di San Luca di tutti questi avvenimenti. Si dice anche che il suo Vangelo mostri in modo sensibile l’amore infinito di Gesù per i peccatori, la sua gentilezza, il suo affetto per i poveri, per le donne.

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Ma cosa sarebbe della storiografia cristiana se non esistessero gli Atti degli Apostoli? E non solo della storiografia, ma anche del dogma e di tutta la dottrina. Guardiamo la sintesi che fa di questo meraviglioso libro P. Rohrbacher:

Gli Atti degli Apostoli, iniziati da San Luca con l’Ascensione di Gesù Cristo, ci mostrano i discepoli e gli apostoli riuniti nel cenacolo, con Maria, Madre di Gesù; San Pietro che, per la prima volta, fa uso della sua autorità di Vicario di Gesù Cristo e di Capo della Chiesa, nell’elezione di un nuovo apostolo per sostituire Giuda, il traditore; lo Spirito Santo che discende sugli Apostoli e sui discepoli il giorno di Pentecoste; San Pietro che converte tremila anime con un solo sermone, guarisce un paralitico dalla nascita e converte cinquemila anime; Pietro e Giovanni imprigionati; la loro perseveranza; una nuova effusione dello Spirito Santo; la vita edificante dei primi cristiani; Barnaba che vende il suo campo e dà il denaro ai poveri; la punizione di Anania e Saffira per aver mentito a San Pietro; le guarigioni operate dagli Apostoli e la popolarità degli stessi Apostoli; la prigionia e la conseguente liberazione degli Apostoli da parte di un angelo; il discorso di Gamaliele nel sinedrio; gli Apostoli frustati con verghe; l’elezione di sette diaconi; lo zelo e il potere di Stefano e il suo martirio; la persecuzione dei fedeli; il diacono Filippo in Samaria; Simone il mago; l’eunuco della regina Candace battezzato da Filippo; la conversione di San Paolo; la pace nella Chiesa; Pietro guarisce il paralitico Enea, resuscita la vedova Tabita e battezza il centurione Cornelio, primizia dei gentili; il martirio di Giacomo; Pietro liberato dalla prigione da un angelo; il primo Concilio di Gerusalemme, presieduto da San Pietro. Nel seguito degli Atti degli Apostoli, San Luca parla quasi esclusivamente di San Paolo, di cui era compagno inseparabile, e conclude il libro con la prigionia di quell’Apostolo a Roma. (Padre Rohrbacher, Vita dei Santi, volume XVIII, pp. 300-306).

Le tradizioni affermano che morì evangelizzando le province romane in Grecia, come la Macedonia e l’Acaia, e che sarebbe morto proprio a Patrasso, nella provincia romana dell’Acaia; ci sono anche tradizioni secondo cui sarebbe stato martirizzato insieme a Sant’Andrea Apostolo.

 

 

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