Leone XIV: La fede sulla terra sostiene la speranza del cielo
Il Papa ha presieduto oggi, domenica 19 ottobre, la messa di canonizzazione di sette beati, in Piazza San Pietro. Nella sua omelia, Leone XIV ha sottolineato che la fede è il legame d’amore tra Dio e l’uomo. I sette nuovi santi «hanno tenuto accesa la lampada della fede» e, a loro volta, sono diventati luce.
Foto: Vatican News/ Vatican Media
Redazione (19/10/2025 21:39, Gaudium Press) I sette ritratti dei beati canonizzati domenica sono stati solennemente esposti sulla facciata della Basilica di San Pietro. Davanti a una folla di circa 70.000 fedeli, Vincenza Maria Poloni, María Rendiles Martínez, Maria Troncatti, Inácio Choukrallah Maloyan, José Gregorio Hernández Cisneros, Peter To Rot e Bartolo Longo sono stati elevati alla gloria degli altari, dopo la proclamazione delle loro biografie da parte del Cardinale Semeraro, Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi. Le reliquie dei nuovi santi sono state presentate con riverenza e disposte ai piedi di un’immagine della Madonna del Buon Consiglio.
Un annuncio di salvezza
I sette nuovi santi, canonizzati questa domenica “stanno davanti a noi”, ha proseguito il Santo Padre, “per grazia di Dio”. Essi “hanno tenuto accesa la lampada della fede, anzi, sono diventati essi stessi lampade capaci di diffondere la luce di Cristo”. Senza la fede in Dio non c’è speranza, perché “la libertà di tutti sarebbe sconfitta dalla morte; il desiderio di vita precipiterebbe nel nulla”. “Una terra senza fede sarebbe popolata da figli che vivono senza Padre, cioè da creature senza salvezza”, ha spiegato il Papa.
L’interrogativo di Gesù, quindi, suscita in noi inquietudine, ma solo se dimentichiamo che è Gesù stesso a pronunciarlo. Infatti “le parole del Signore rimangono sempre Vangelo, cioè lieto annuncio di salvezza. Questa salvezza è il dono della vita eterna che riceviamo dal Padre, per mezzo del Figlio, con la forza dello Spirito Santo”.
Proprio per questa ragione Cristo indica ai suoi discepoli di “pregare ‘sempre, senza stancarsi’ (Lc 18, 1): come non ci stanchiamo di respirare, così non ci stanchiamo di pregare! Come il respiro sostiene la vita del corpo, così la preghiera sostiene la vita dell’anima: la fede, infatti, si esprime nella preghiera e la preghiera autentica vive di fede”.
Dio è un giudice giusto
Il Papa ha invitato i fedeli a meditare queste parole nelle loro coscienze: ”Il Signore ci chiede se crediamo che Dio sia un giudice giusto verso tutti. Il Figlio ci chiede se crediamo che il Padre voglia sempre il nostro bene e la salvezza di tutti”.
Leone XIV ha anche ricordato due tentazioni che mettono alla prova la fede: la prima ci porta a pensare che Dio non ascolti il grido degli oppressi né abbia pietà delle sofferenze degli innocenti. La seconda è la pretesa che Dio debba agire come noi desideriamo: “La preghiera cede allora il posto a un ordine rivolto a Dio, per insegnargli il modo di essere giusto ed efficace”.
Gesù, ha detto il Papa, ci libera da entrambe le tentazioni attraverso la sua preghiera durante la sua Passione, chiedendo che sia fatta la volontà del Padre. “ Qualunque cosa accada, Gesù si affida come Figlio al Padre”. Sono le parole della preghiera del Padre Nostro.
Quindi, Dio, dando la sua vita per tutti, rende giustizia a tutti. “La croce di Cristo rivela la giustizia di Dio e la giustizia di Dio è il perdono: Egli vede il male e lo redime, prendendolo su di sé. Quando siamo crocifissi dal dolore e dalla violenza, dall’odio e dalla guerra, Cristo è già lì, sulla croce per noi e con noi. Non c’è pianto che Dio non consoli, né lacrima che sia lontana dal suo cuore. Il Signore ci ascolta, ci abbraccia così come siamo, per trasformarci come Lui è” ha ribadito Leone XIV.
Riprendendo la domanda di Gesù se avrebbe trovato la fede sulla terra, il Papa ha invitato i cristiani ad abbracciare la fede in tutti gli aspetti della vita, perché la fede sostiene il nostro impegno per la giustizia e il nostro desiderio che l’amore di Dio salvi il mondo.
“Chiediamoci allora: quando ascoltiamo l’appello di chi è in difficoltà, siamo testimoni dell’amore del Padre, come lo è stato Cristo per tutti? Egli è l’umile che chiama alla conversione i prepotenti, il giusto che ci rende giusti, come testimoniano i nuovi santi di oggi: non sono eroi, né paladini di un ideale qualsiasi, ma uomini e donne autentici” e ha aggiunto che questi nuovi santi “sono martiri per la loro fede”.
E ha concluso dicendo che “la loro intercessione ci assista nelle prove e il loro esempio ci ispiri nella comune vocazione alla santità. Mentre camminiamo verso questa meta, preghiamo senza stancarci, saldi in ciò che abbiamo imparato e crediamo con fermezza (cfr. 2 Tm 3, 14). La fede sulla terra sostiene così la speranza del cielo”.
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