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Leone XIV riceve i monarchi britannici: la prima preghiera insieme dopo la Riforma

Una giornata storica nelle relazioni tra la Chesa cattolica e la monarchia britannica. Re Carlo III ha fatto visita ufficiale al Vaticano e, per la prima volta dalla Riforma, si è unito al Papa in preghiera.

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Foto: Vatican News/ Vatican Media

Redazione  (24/10/2025 15:02, Gaudium Press) Giovedì mattina, poco prima della preghiera ecumenica, i monarchi britannici hanno avuto il loro primo incontro ufficiale con il Sommo Pontefice, Papa Leone XIV. Verso le 10:50 sono stati accolti con tutti gli onori nel Cortile di San Damaso, nel Palazzo Apostolico, secondo il protocollo previsto per le visite di Stato.

Dopo l’esecuzione dell’inno britannico God Save the King da parte della banda del Corpo di Gendarmeria Vaticana, con la Guardia Svizzera ben schierata, il re Carlo III e la regina Camilla, vestita di nero con il velo, sono entrati nel Palazzo Apostolico, dove sono stati accolti dal Santo Padre nella biblioteca del Palazzo Apostolico.

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Foto: The Royal Family/Facebook

Successivamente, re Carlo si è recato alla Segreteria di Stato per le tradizionali udienze con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, suddito di Sua Maestà per la sua nazionalità britannica, originario di Liverpool. La regina, nello stesso tempo, ha visitato la Cappella Paolina nel cuore del Palazzo Apostolico, a pochi passi dalla Cappella Sistina.

Preghiera ecumenica

Dopo l’udienza tenutasi nel Palazzo Apostolico, Papa Leone XIV e i monarchi inglesi si sono riuniti per una preghiera ecumenica nella Cappella Sistina. A loro si è unito il Reverendissimo Stephen Cottrell, 98° Arcivescovo di York e Primate d’Inghilterra, secondo vescovo più anziano della Chiesa d’Inghilterra.

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Foto: Vatican News/ Vatican Media

Il Santo Padre e l’Arcivescovo hanno guidato la preghiera ecumenica alle 12.20, composta da salmi e una lettura del Vangelo. La Cappella Sistina, adornata dagli affreschi di Michelangelo, ha accolto diversi ospiti ecumenici, tra cui l’arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles, il cardinale Vincent Nichols, e l’arcivescovo di St. Andrews ed Edimburgo, Leo Cushley, in rappresentanza del vescovado scozzese.

Questa visita ha rappresentato una pietra miliare nelle relazioni anglicano-cattoliche, un evento senza precedenti in 500 anni. Due temi centrali hanno guidato il viaggio: la promozione dell’unità cristiana e l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente.

Inoltre, la preghiera ecumenica, recitata in latino e in inglese, ha rinsaldato le buone relazioni tra il Vaticano e il Regno Unito. Essa ha anche realizzato un desiderio di re Carlo che, in qualità di Governatore Supremo della Chiesa d’Inghilterra, è da tempo impegnato nel dialogo interreligioso.

La preghiera è iniziata con un simbolo importante: l’inno allo Spirito Santo composto da Sant’Ambrogio di Milano nel IV secolo, cantato secondo la traduzione in inglese di San John Henry Newman, anglicano convertito al cattolicesimo, che sarà proclamato dottore della Chiesa il 1° novembre.

Un altro segno significativo di comunione è stata la partecipazione dei bambini del coro della Cappella Reale del Palazzo di St. James, a Londra, e del coro di adulti della Cappella di St. George, al Castello di Windsor, invitati da Carlo e Camilla, insieme al prestigioso Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina. La celebrazione è proseguita con la recita del Salmo 8, seguito dal Salmo 64, e si è conclusa con la lettura in inglese della Lettera ai Romani, incentrata sul tema della speranza. Il filo conduttore dei canti e della liturgia scelta è stato la lode alla maestà di Dio Creatore.

Il Papa e l’arcivescovo Cottrell hanno recitato insieme una preghiera a Dio Creatore: “La grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con noi per sempre”.

Al termine della liturgia, nella Sala Reale del Palazzo Apostolico si è tenuto un incontro con coloro che sono impegnati nella protezione della casa comune. Rappresentanti della Curia, imprenditori, il Movimento Laudato si’ ed esperti delle Nazioni Unite hanno partecipato a questo incontro, legato al decimo anniversario della Laudato si’ e che riflette l’impegno del re nella salvaguardia dell’ambiente.

Simbolico è stato lo scambio di due esemplari identici di Cymbidium, della famiglia delle orchidee, tra il Pontefice e il monarca. Questo scambio esprime un impegno comune per la protezione dell’ambiente e la cura del creato.

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Foto: The Royal Family/Facebook

Charles “confratello reale”

Nel pomeriggio, la famiglia reale britannica ha visitato la Basilica di San Paolo fuori le Mura che, insieme all’annessa Abbazia benedettina, mantiene profondi legami storici con la Corona d’Inghilterra. Come riconoscimento dei legami storici e dei significativi progressi compiuti sulla via della riconciliazione tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d’Inghilterra, l’arciprete della Basilica, il cardinale James Michael Harvey, e l’abate della comunità monastica, Mons. Donato Ogliari, con l’approvazione di Papa Leone XIV, hanno conferito a Sua Maestà Re Carlo III il titolo onorifico di Confratello Reale di San Paolo. Il cardinale ha spiegato che questo titolo è un segno di “speranza” e un gesto di benvenuto non solo a un sovrano, ma a un “fratello”.

Per l’occasione è stata appositamente realizzata una cattedra adornata con lo stemma di Re Carlo III e la scritta in latino Ut unum sint – “Che siano uno”, tratta dal capitolo 17 del Vangelo di San Giovanni. La cattedra rimarrà nell’abside della Basilica e sarà utilizzata in futuro dallo stesso re e dai suoi eredi e successori.

In linea con il tema della visita reale, il cardinale ha anche pregato per il Creato, affinché il suo “grido” sia ascoltato e protetto a beneficio delle generazioni future.

Prima della preghiera finale, è stato eseguito il mottetto Exultate Deo di Giovanni Pierluigi da Palestrina, in omaggio al 500° anniversario della nascita del compositore, celebrato quest’anno. La celebrazione si è conclusa con l’inno Praise to the Holiest in the Height, il cui testo è tratto dalla poesia di San John Henry Newman, The Dream of Gerontius.

Al termine della cerimonia è stato eseguito il primo movimento della Sonata per organo in sol maggiore di Edward Elgar. Elgar, che era cattolico, fu Maestro di musica del Re dal 1924 al 1934. Al termine, la famiglia reale ha compiuto una breve visita privata alla monumentale biblioteca dell’abbazia annessa alla basilica.

 

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