La Chiesa che combatte la disoccupazione: nasce il progetto #mettiamocialavoro
Redazione (Martedì, 23-04-2019, Gaudium Press) #Mettiamocialavoro è il nome del nuovo progetto della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino che intende dare il proprio contributo per ciò che riguarda il problema della disoccupazione soprattutto giovanile, diffusa in tutto il territorio italiano.
Tale iniziativa è stata voluta dalla Caritas in collaborazione con la pastorale giovanile la Commissione per i problemi sociali e il lavoro e il Progetto Policoro, tutto questo prevede un piano di circa 60 mila euro da mettere a disposizione per chi non lavora facendo sì che si possano realizzare due tipi di percorso.
Il primo percorso sarebbe destinato ai soggetti svantaggiati come disoccupati e inoccupati, che siano residenti nel territorio diocesano. Saranno selezionati 10 candidati che avranno una borsa lavoro di circa 550 euro mensili, da utilizzare per un periodo di tirocinio di sei mesi nelle aziende del territorio, con la possibilità che le borse possano trasformarsi in un occupazione stabile.
Il secondo percorso prevede l’avvio di un corso di formazione destinato a 10/15 persone che alla fine terminerà con il rilascio di un attestato da manutentore del verde.
Tale corso di formazione inizierà in base alle adesioni che arriveranno il periodo è previsto per fine marzo o al massimo aprile.
Il lavoro – afferma il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino – è espressione primaria della dignità della persona e ne consente la sua realizzazione personale e familiare, nonché la sua partecipazione alla vita sociale e alla costruzione del bene comune”.
Il regolamento e il modulo di iscrizione sono pubblicati sul sito web diocesano www.diocesiassisi.it.
La questione della mancanza di lavoro è stata affrontata più volte da Papa Francesco, una delle tante, è stata in occasione della riunione pre-Sinodo. A tal proposito il Papa disse: “I giovani sono spesso emarginati dalla vita pubblica e costretti a mendicare occupazioni che non garantiscono un domani. Troppo spesso siete lasciati soli”, il Papa ricorda come “in Italia il tasso di disoccupazione giovanile sia al 35% e in alcuni Paesi vicini supera anche il 50%”. Continua dicendo “la disoccupazione crea dipendenze e può portare fino al suicidio. Questo è un peccato sociale: la società è responsabile di questo.
Mi sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall’altra esclude tanti giovani dall’essere protagonisti. È la filosofia del trucco, le persone crescono e si per sembrare giovani e allo stesso tempo non fanno crescere i giovani.
“I giovani – continua il Papa – non sono il Premio Nobel della prudenza ma vanno presi sul serio”. (Rita Sberna)
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