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Un carpentiere francese si sposa a Notre Dame, la cattedrale che ha contribuito a restaurare

Cinque anni dopo l’incendio che sconvolse il mondo, Notre Dame ha ospitato nuovamente un matrimonio: quello del carpentiere che ha contribuito alla sua ricostruzione.

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Foto: Instagram

Redazione (30/10/2025 12:52, Gaudium Press) «Volevamo condividere il nostro amore con tutti. È il giorno più bello della nostra vita», ha dichiarato commosso il carpentiere Martin Lorentz, protagonista di questa storia. È stato lui ad aiutare a ricostruire con le proprie mani la chiesa più emblematica della Francia e, anni dopo, a suggellare lì il suo matrimonio.

Nel cuore della capitale francese, la cattedrale di Notre Dame ha vissuto un momento carico di emozione. Martin Lorentz, carpentiere che ha fatto parte del team di artigiani incaricati del restauro dell’edificio dopo il devastante incendio del 2019, ha sposato la sua fidanzata Jade proprio all’interno dello stesso edificio che ha contribuito a ricostruire.

Il matrimonio, celebrato sabato 25 ottobre 2025, è stato autorizzato in via eccezionale dall’arcivescovo di Parigi, mons. Laurent Ulrich, e presieduto dal rettore della cattedrale, mons. Olivier Ribadeau Dumas. È stata la prima cerimonia nuziale celebrata a Notre Dame dopo l’incendio, che si è svolta appena dieci mesi dopo la sua parziale riapertura.

Un matrimonio nella bottega della fede

Durante i cinque anni di lavori di restauro, Lorentz ha lavorato senza sosta alla ricostruzione della famosa charpente, la struttura medievale in legno che era stata completamente consumata dalle fiamme. Con un’ascia in mano, ha modellato una ad una le travi del tetto, seguendo le stesse tecniche utilizzate più di otto secoli fa dai maestri falegnami che avevano costruito la cattedrale originale.

Ora, sotto le volte gotiche che lui stesso ha contribuito a restaurare, il carpentiere ha ascoltato il sacerdote dargli il benvenuto con un sorriso pieno di significato: “Jade e Martin, benvenuti nella cattedrale. Martin, tu la conosci bene, la conoscevi dall’alto, e ora sei qui sotto”.

Quella frase ha riassunto tutto il significato del momento: il passaggio di chi, dopo anni passati a guardare la cattedrale dalle impalcature, ora la contempla dall’altare, accanto alla donna che ama.

Una famiglia nata sull’altare che lui ha ricostruito

La cerimonia ha accolto circa 500 persone, tra familiari, amici e colleghi che hanno partecipato anche alla ricostruzione di Notre Dame. Molti di loro, visibilmente commossi, hanno visto nel matrimonio di Martin e Jade una rappresentazione dello sforzo collettivo e della fede che ha permesso di riportare in vita la cattedrale dopo l’incendio.

All’uscita, i colleghi del carpentiere hanno formato un picchetto d’onore con le asce alzate, simbolo del lavoro condiviso, della fratellanza e del rispetto reciproco. Tra gli applausi, un ospite ha dichiarato alla stampa francese: “È incredibile vedere tutto questo e ritrovare gli amici qui. Sposarsi nella nostra cattedrale è come essere a casa”.

All’esterno, turisti e curiosi che passeggiavano per l’Île de la Cité si sono fermati per assistere al momento. Molti non hanno potuto fare a meno di commuoversi di fronte a questa scena così simbolica, il ricongiungimento della vita con la cattedrale che era stata ferita gravemente dal fuoco, ora testimone di un nuovo inizio.

Amore, lavoro e rinascita

Tra le oltre duemila persone e 250 aziende che hanno partecipato al restauro della cattedrale, Martin Lorentz è stato uno di quelli che ha vissuto maggiormente la dimensione spirituale del progetto. Per lui non si trattava solo di ricostruire un capolavoro dell’architettura gotica, ma di servire uno scopo più alto, quello di restituire al popolo francese – e al mondo intero – uno dei luoghi della fede.

“Volevamo condividere il nostro amore con tutti. È il giorno più bello della nostra vita”, ha ribadito commosso lo sposo, mentre le campane suonavano per la prima volta in onore di un matrimonio dopo l’incendio.

Sposarsi a Notre Dame, per Martin, è stata la conferma che Dio scrive con la bellezza anche sulle ceneri della storia.

Con informazioni da ChurchPop

 

 

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