Papa Leone si sta preparando ad una visita in America?
La possibilità di una visita in America sembra naturale per un Pontefice che, pur essendo nato a Chicago, ha profonde radici latinoamericane, specialmente in Perù, dove ha esercitato gran parte del suo ministero episcopale.
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Foto: Vatican News
Redazione (03/11/2025 12:27, Gaudium Press) Papa Leone XIV potrebbe compiere il suo primo grande viaggio nel continente americano nel 2026, e le ipotesi sulle destinazioni di questo viaggio cominciano a suscitare interesse negli ambienti ecclesiastici e diplomatici. La possibilità di una visita in America sembra naturale per un Pontefice che è nato a Chicago, ma ha anche profonde radici latinoamericane, in particolare in Perù, dove ha esercitato gran parte del suo ministero episcopale.
Il viaggio, non ancora confermato ufficialmente dal Vaticano, è già considerato dai cardinali e dalle fonti vicine alla Santa Sede come una pietra miliare pastorale e simbolica del nuovo pontificato. Questo viaggio di Papa Leone XIV potrebbe includere l’Uruguay e l’Argentina, Paesi che non hanno ricevuto la visita di Papa Francesco, anche se nato a Buenos Aires.
Voci insistenti indicano che Leone XIV potrebbe includere gli Stati Uniti nel suo itinerario, forse con una visita alla sede delle Nazioni Unite a New York. Questa ipotesi prende forza dopo i recenti incontri tra il Papa e il Segretario Generale dell’ONU, che evidenziano l’interesse di Roma a rafforzare la “diplomazia dell’incontro”, termine utilizzato dallo stesso Vaticano per descrivere l’approccio dialogico e globale di Leone XIV. Una visita all’ONU rievocherebbe i viaggi di Giovanni Paolo II e Francesco presso la stessa istituzione e rafforzerebbe la presenza della Santa Sede sulla scena internazionale in un contesto di tensioni politiche e sfide umanitarie.
Comunque, il viaggio negli Stati Uniti deve affrontare ostacoli logistici e politici, come i costi elevati e i problemi di sicurezza, oltre alla necessità di conciliare le agende interne della Chiesa statunitense, segnata da divisioni ideologiche. Lo scenario più probabile – secondo fonti ecclesiastiche citate da ACI Prensa – sarebbe un viaggio in America Latina, che comprenda Uruguay, Perù e Argentina. Il cardinale Daniel Sturla, arcivescovo di Montevideo, ha spiegato che la prima visita di Leone XIV nella regione potrebbe includere questi tre Paesi, il che indicherebbe comunione continentale e una maggiore vicinanza con le Chiese locali.
La scelta di queste destinazioni avrebbe un grande significato pastorale e storico: il Perù, per essere stato luogo di missione dell’attuale Papa; l’Uruguay, perché rappresenta una Chiesa piccola ma vivace; l’Argentina, perché è la patria di Francesco, che non era stata presa in considerazione per una visita durante il suo pontificato. Questa visita, secondo gli analisti, sarebbe un modo per continuare e, allo stesso tempo, rinnovare lo sguardo di Roma sul Sud America.
Esiste anche la possibilità di un viaggio combinato: un itinerario che unirebbe la dimensione diplomatica degli Stati Uniti con quella pastorale dell’America Latina. Questa ipotesi, sebbene meno commentata ufficialmente, si inserisce nella visione globale di Leone XIV, che cerca di unire le due sponde del continente. Lo stesso Vaticano, secondo recenti dichiarazioni della Missione Permanente della Santa Sede presso l’ONU, ha rafforzato l’importanza delle Americhe come spazio di dialogo tra fede, sviluppo e diritti umani.
Gli analisti di El País sottolineano che il presidente argentino Javier Milei ha persino ricevuto una promessa verbale dal Papa durante un’udienza nel giugno 2025, in cui Leone XIV ha espresso il desiderio di «tornare nella terra di Papa Francesco» e di incontrare il popolo argentino. The Guardian ha sottolineato l’aspettativa di un viaggio in Perù, dove la popolazione vede il nuovo Pontefice come “il Papa peruviano” e le comunità locali stanno organizzando in anticipo i festeggiamenti. Tuttavia, la Santa Sede evita di confermare date e destinazioni, mantenendo lo stile prudente che caratterizza gli annunci dei viaggi papali.
Il 17 ottobre, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il presidente dell’Uruguay, Yamandú Orsi. Secondo Vatican News, «durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato, sono stati evidenziati i buoni rapporti bilaterali», aggiungendo che «durante il colloquio sono state affrontate questioni etiche e il problema demografico. Non è stato pubblicato nulla in merito a un possibile viaggio».
Anche il Brasile, data la sua importanza in America, potrebbe ospitare una visita papale nel prossimo futuro, anche se probabilmente non nel 2026. Il governo brasiliano ha invitato Leone XIV a partecipare alla COP30, che si terrà a Belém dal 10 al 21 novembre. L’invito è stato fatto dal ministro dell’Ambiente, Marina Silva, durante un incontro tenutosi in Vaticano alcune settimane fa. Nel suo recente colloquio con il Pontefice, il presidente Lula ha affermato di aver ribadito l’invito, ma ha confermato che Leone XIV ha già un’agenda molto fitta.
“L’ho invitato alla COP30, considerando l’importanza storica di tenere per la prima volta una conferenza sul clima nel cuore dell’Amazzonia. A causa del Giubileo, il Papa ci ha comunicato che non potrà partecipare, ma ha garantito la rappresentanza del Vaticano a Belém “, ha scritto Lula da Silva sui suoi social network, aggiungendo che ” siamo molto lieti di sapere che Sua Santità intende visitare il Brasile in un momento più propizio“.
Tutto indica, quindi, che il 2026 potrebbe segnare un importante ritorno dello sguardo della Chiesa sul continente americano. Un viaggio di Leone XIV in America Latina, anche se non include il Brasile, rappresenterebbe un tentativo di riunificare l’emisfero cattolico sotto un messaggio di riconciliazione e vicinanza pastorale. Se includesse gli Stati Uniti e l’ONU, questo messaggio si estenderebbe su scala planetaria, riaffermando il ruolo del Papa come mediatore e pastore universale, oltre a (possibilmente) catalizzare un rapporto armonioso con il governo repubblicano di Donald Trump.
Qualunque sia il piano, la possibile visita di Leone XIV in America promette di essere uno degli eventi più significativi nella vita della Chiesa il prossimo anno.
Rafael Tavares / Gaudium Press





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