Gaudium news > Il caso degli Araldi del Vangelo

Il caso degli Araldi del Vangelo

Andrea Gagliarducci, uno dei più noti vaticanisti contemporanei nonché esperto di diplomazia vaticana, dedica particolare attenzione ad un libro di recente coordinato e pubblicato dal canonista Dr. José Manuel Jiménez Aleixandre e da Sr. Juliane Vasconcelos Almeida Campos, dottoressa in Filosofia, dal titolo “ Il Commissariamento degli Araldi del Vangelo: cronologia degli eventi, puniti senza dialogo, senza prove, senza difesa”.

5 3 700x466 1

Redazione (12/11/2025 16:04, Gaudium Press) In una breve relazione, Gagliarducci ripercorre alcuni punti chiave dell’intervento del Dicastero guidato dal cardinale João Braz de Aviz, nei confronti di una delle associazioni “più fiorenti” del momento.

Secondo la visione acuta di questo analista, è importante rendere pubblico questo caso, poiché rappresenta un efficace esempio di come l’ideologia, quando prevale sull’obiettività dei fatti, possa causare gravi danni non solo all’istituzione coinvolta, ma alla Chiesa stessa. Il vaticanista lascia intendere che esistono ancora inutili opposizioni che danneggiano l’unità della Chiesa.

Gagliarducci si attiene rigorosamente ai fatti: 1) come si può constatare, la visita apostolica ebbe un esito favorevole per gli Araldi, eppure il Commissariamento fu comunque attuato; 2) È ben nota l’animosità del cardinale Braz de Aviz fin dai tempi in cui era vescovo a Ponta Grossa, in Brasile (il libro fornisce i dettagli); 3) c’è un’ampia appendice documentale che dimostra i gravi e ingiusti danni morali, finanziari e spirituali subiti dall’istituzione; 4) gli Araldi hanno subito un processo kafkiano, in cui non sapevano nemmeno da cosa dovevano difendersi davanti al Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

È vero che sono stati avviati più di trenta procedimenti contro l’istituzione. Tuttavia, dopo una lettura spassionata del robusto apparato documentale raccolto dallo stesso commissario e riportato nel libro, è possibile percepirne l’ artificiosità: il tutto è stato orchestrato – con l’aiuto, come dimostra il libro, anche di alcuni ecclesiastici – proprio per creare quello che Gagliarducci definisce un «clamore mediatico».

Mi permetto di aggiungere che ci sono informazioni secondo cui alcuni agenti hanno cercato di influenzare negativamente il Papa su questa questione, nel tentativo di indurlo in errore sulla veridicità dei fatti. L’illustre vaticanista fa riferimento alla questione dei minori e dei presunti esorcismi. Comunque sia, egli insiste ripetutamente sul fatto che tutti i procedimenti si sono conclusi a favore degli Araldi del Vangelo.

Nonostante tutto questo, il dicastero ha completamente paralizzato il processo vocazionale degli Araldi del Vangelo fino a nuovo ordine: non è possibile accogliere nuovi membri e, anche se non vi è alcun impedimento canonico, dal 2019 non si sono più celebrate ordinazioni diaconali o sacerdotali, privando la Chiesa di almeno un centinaio di nuovi sacerdoti. Quali sono, alla fine, le vittime?

Di fronte a questo scenario, l’esperto vaticanista si chiede come Papa Leone XIV risponderà a questo importante caso per la Chiesa, soprattutto in Brasile. I suoi gesti alla ricerca della giustizia e della verità sono, finora, promettenti. Ora non resta che confermare i suoi fratelli (cfr. Lc 22, 32).

Introduzione di Rafael Tavares

IMG 20251111 WA0042 700x999 1

Tra le eredità del pontificato di Papa Francesco, c’è anche una questione che è rimasta sospesa e che vede un commissariamento rinviato sine die per accuse mai realmente verificate, e anche laddove i processi civili intentati (ben 30) si sono sempre risolti con l’archiviazione o l’assoluzione delle persone coinvolte. Questo caso è raccontato in un libro dettagliato, composto per un terzo da documenti originali, che si chiama Il Comissiariamento degli Araldi del Vangelo: cronologia degli eventi 2017-2025, uscito in questi giorni in lingua italiana. Scritto da José Manuel Jiménez Aleixandre e la Suor Juliane Vasconcelos Almeida Campos, entrambi Araldi del Vangelo, il libro dettaglia in oltre settecento pagine tutta la vicenda degli Araldi del Vangelo, a partire dalla decisione del loro commissariamento nel 2019 dopo una visita apostolica avviata nel 2017.

La visita apostolica, e poi il commissariamento, hanno colpito una delle realtà più floride delle congregazioni religiose, con opere in 78 Paesi, e una vocazione di fare cultura e creare una civiltà dell’amore che piacque a Giovanni Paolo II, tanto che gli Araldi furono la prima associazione di fedeli eretta dalla sede apostolica nel Nuovo Millennio.

Perché parlare del caso degli Araldi del Vangelo oggi?

Perché, prima di tutto, il caso degli Araldi sembra rappresentativo di diversi casi occorsi durante il pontificato di Papa Francesco. L’ultimo di questi casi, quello del Sodalitium Christianae Vitae, ha visto la soppressione dell’associazione da parte di Papa Francesco sul letto di morte – ma già nel 2024, il Cardinale Carlos Castillo Mattasoglio, Arcivescovo di Lima, scriveva un articolo sul quotidiano spagnolo El País per chiederne la soppressione.

Il caso del Sodalitium ha mostrato una inversione di rotta nella prassi generale della Santa Sede, perché anche quando erano occorsi gravi casi di abuso da parte dei fondatori – vedi il caso Maciel e i Legionari di Cristo – la scelta è sempre stata quella di riformare la congregazione e mantenere i buoni frutti.

Ma il caso del Sodalitium racconta anche di una situazione che in America Latina è diventata polarizzata ad un punto che si fatica a distinguere il bene dal male, l’ideologia dalla realtà, e dove errori e peccati vengono mischiati in un modo che poi porta ogni decisione ad essere politica, e a rendere concreta quella lotta tra progressisti e conservatori che, in realtà, viene assorbita sempre di più dai fedeli.

In questo senso, non ha certo aiutato che, a capo del Dicastero negli anni incriminati, ci fosse un cardinale brasiliano, João Braz de Aviz, che con gli Araldi non aveva avuto buone esperienze e che, nei suoi anni da vescovo in Brasile, si era trovato su posizioni contrapposte.

Gli Araldi, però, non hanno abusi riconosciuti, almeno finora. L’accanimento può essere giustificato dalla quantità delle accuse, ma di fatto, quando nessuna accusa viene provata in tribunale, perché continuare l’attacco?

Ma il caso degli Araldi del Vangelo ricorda anche, mutatis mutandis, il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, il famoso cosiddetto “Processo Becciu”, perché, alla fine, ci sono diverse decisioni che sembrano arbitrarie, diverse accuse che sembrano pregiudiziali e una costruzione della narrazione che non può che portare a un attacco.

E, infine, il caso degli Araldi del Vangelo ricorda molti altri processi vaticani degli ultimi anni, con gli indagati al centro di un polverone mediatico ben prima di potersi difendere. Una situazione che ricorda il personaggio del Processo di Kafka, che si trova in un processo senza sapere perché e non può fare altro che difendersi senza sapere da cosa.

4 5

Il volume, va detto chiaramente, è scritto da due Araldi del Vangelo. E tuttavia, l’apparato documentale, con lettere, comunicazioni e parole esatte del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, è quello che davvero si deve guardare, e senza pregiudizio, per farsi una idea della situazione.

Le richieste di trasformare la natura dell’associazione di fedeli, da privata a pubblica, vengono lette come una volontà di appropriarsi dei beni dell’associazione stessa. E sì, la visita apostolica, avviata nel 2017, aveva ottenuto riscontri definitivamente positivi, secondo quanto appreso da più fonti. Il Dicastero ha comunque deciso di commissariarli.

Sono molte le accuse sollevate contro gli Araldi del Vangelo. Si dice che gli Araldi abbiano disobbedito la decisione del Dicastero di non ospitare minorenni. In realtà sono state tutte le famiglie di questi minori, sconvolte da tale decisione e ferite nei loro diritti, ad assumersi la responsabilità di mantenere i bambini in un ambiente sano e Cattolico. Si è parlato degli esorcismi eseguiti fuori dagli incarichi diocesani, ma si trattava in realtà di preghiere di guarigione, una sorta di “esorcismo carismatico” la cui natura è stata chiarita anche dal vescovo locale.

Al di là di tutto, il dato di fatto è che più di 30 accuse civili e canoniche mosse contro gli Araldi del Vangelo sono finite bene per loro, come attestato anche dalla commissione incaricata presso la Santa Sede.

Quello che colpisce è che gli Araldi sottolineano di non essere mai stati informati delle ragioni della visita apostolica e del commissariamento. Ma nemmeno il Commissario Cardinale Raymundo Damasceno Assis è stato ricevuto adeguatamente, mentre non è mai stato ricevuto il Vescovo di Bragança Paulista, sotto la cui giurisdizione si trova un numero molto significativo di case degli Araldi.

Da realtà florida della Chiesa, gli Araldi del Vangelo dal 2019 non possono ricevere ordinazioni diaconali e sacerdotali – contrariamente alla prassi dello stesso dicastero –, hanno ostacoli per aprire nuove case, non possono nemmeno accogliere nuovi membri. Tutto è stato congelato in nome di un processo che non sembra avere fine.

Cosa farà, ora, Leone XIV? Questa è la domanda che resta. Ascolterà anche la versione degli Araldi del Vangelo, permetterà loro di difendersi o prenderà una decisione sulla base di quanto prodotto dal Dicastero o delle informazioni che gli pervengono?

Il libro è una lettura necessaria, perlomeno perché è giusto leggere i documenti e ascoltare l’altra campana. È necessario uscire dal pregiudizio ideologico, e cercare di comprendere se davvero si deve chiedere agli Araldi di affrontare la situazione interna, o se piuttosto certificare che le accuse non trovano riscontro nella realtà.

Questo equilibrio, oggi, è l’esercizio più difficile. Ce ne è bisogno perché, però, la Chiesa superi la stagione delle contrapposizioni ed entri nella stagione della comunione.

Di Andrea Gagliarducci, originale su Vatican Reporting

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate