Il Papa all’Angelus: “Non lasciamoci vincere dalla paura”
Nel suo commento al Vangelo di domenica, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, Leone XIV ha sottolineato l’importanza di dare testimonianza nei momenti e nelle situazioni più difficili. L’aggressione del male non può distruggere la speranza di coloro che confidano in Gesù.

Foto: Vatican Media
Redazione (17/11/2025 11:36, Gaudium Press) L’appello di Gesù a non lasciarci vincere dalla paura è molto attuale, ha detto Leone XIV, parlando dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro davanti a 40.000 fedeli, compresi quanti non sono potuti entrare nella basilica, di prima mattina, per partecipare alla Messa con il Santo Padre, per il Giubileo dei Poveri.
La conclusione dell’anno liturgico è un’occasione per vedere che Gesù, considerando le vicissitudini della storia, come ci ricorda il Vangelo di Luca questa domenica, “ci invita soprattutto a non lasciarci vincere dalla paura”.
Questo sentimento sarebbe normale, visto che “ogni giorno riceviamo notizie di conflitti, calamità e persecuzioni che tormentano milioni di uomini e donne”. Ma “di fronte a queste afflizioni” e “all’indifferenza che cerca di ignorarle”, Gesù afferma che “l’aggressione del male non può distruggere la speranza di chi confida in Lui”, afferma il Santo Padre. “Più l’ora è buia, come la notte, più la fede risplende come il sole”, continua.
Testimoniare anche in situazioni difficili
È in questi momenti bui che i discepoli di Cristo avranno anche oggi l’opportunità di testimoniare. Infatti, “la persecuzione dei cristiani non avviene solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè con le menzogne e la manipolazione ideologica”, sottolinea Leone XIV. “È proprio quando siamo oppressi da questi mali, sia fisici che morali, che siamo chiamati a testimoniare la verità che salva il mondo, la giustizia che libera i popoli dall’oppressione, la speranza che indica a tutti la via della pace”.
Gesù, attraverso le sue parole, non fa altro che affermare che “le catastrofi e le sofferenze della storia hanno una fine, mentre la gioia di coloro che riconoscono in Lui il Salvatore è destinata a durare per sempre”. La perseveranza che dimostriamo, quindi, salverà le nostre vite, come proclama il Vangelo. È “questa promessa del Signore” che “ci dà la forza di resistere a tutte le offese e agli eventi minacciosi della storia; non restiamo impotenti di fronte al dolore, perché Egli stesso ci dona ’parole di sapienza’ per praticare costantemente il bene con cuore ardente”.
Il Papa ha concluso ricordandoci che “sono soprattutto i martiri a ricordarci che la grazia di Dio è capace di trasfigurare anche la violenza in segno di redenzione. Cerchiamo con fiducia l’intercessione di Maria, Aiuto dei cristiani. Che in tutte le prove e difficoltà la Santa Vergine ci consoli e ci sostenga”.





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