Leone XIV ha pregato sulla tomba di San Charbel Makhlouf per la conversione dei cuori.

Questa è stata la prima visita di un Pontefice alla tomba di San Charbel, uno dei santi più amati in Medio Oriente, rispettato anche dai noncristiani.

Redazione (02/12/2025 09:17, Gaudium Press) Il secondo giorno del viaggio di Papa Leone XIV in Libano è iniziato con la visita alla tomba di San Charbel Makhlouf, uno dei santi più amati di tutto il Medio Oriente, rispettato anche dai non cristiani.

Considerato un simbolo della santità ascetica, questo sacerdote maronita ed eremita visse nel monastero di San Maroun, dove è sepolto, ed è ben noto per i numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione dopo la morte, in particolare per la guarigione dei malati.

Makhlouf nacque nel 1828 e morì nel 1875, e fu beatificato e canonizzato da Papa San Paolo VI.

Leone XIV è il primo Papa a visitare la tomba di San Charbel

Questa è stata la prima visita di un Papa alla tomba di San Charbel. In un breve discorso, Leone XIV ha parlato degli insegnamenti di Makhlouf, sottolineando che «lo Spirito Santo lo ha plasmato affinché insegnasse la preghiera a coloro che vivono senza Dio, il silenzio a coloro che vivono nel rumore, la modestia a coloro che vivono per apparire, la povertà a coloro che cercano la ricchezza».

Come ha detto il Pontefice, tutti questi comportamenti vanno controcorrente, «ma è proprio per questo che ci attraggono, come acqua fresca e pura per chi cammina nel deserto». Il Santo Padre ha poi implorato la pace, in particolare per il Libano, ma ha ricordato che «non c’è pace senza conversione dei cuori. Per questo, che San Charbel ci aiuti a rivolgerci a Dio e a chiedere il dono della conversione per tutti noi”.

Preghiera di Papa Leone XIV a San Charbel Makhlouf

Con un gesto di profonda fede e speranza, Leone XIV ha recitato questa preghiera: «O Dio, che hai concesso a San Charbel, custode del silenzio nella vita nascosta, di essere illuminato dalla luce della verità per sondare le profondità del tuo amore, concedici, seguendo il suo esempio, di affrontare nel deserto del mondo la buona battaglia della fede e di camminare gioiosamente seguendo tuo Figlio, Gesù Cristo.

Che il tuo servo, che ha vissuto nel segreto della preghiera e ha vinto le tentazioni con le armi della penitenza, ci mostri la grandezza della tua misericordia, che ci insegni il silenzio delle parole e la forza dei gesti che possono aprire il cuore.

Che egli ottenga per noi da Gesù Cristo, che ci ha liberati da ogni male, la salute del corpo e dello spirito, e interceda sempre per noi, affinché possiamo partecipare con i santi al Regno eterno. A te la gloria e la lode, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen”. (EPC)