Esclusa per ora la possibilità del diaconato femminile
Pubblicato il rapporto del cardinale Petrocchi sui risultati dei lavori della Commissione

Foto:Daniel Ibanez EWTN
Redazione (04/12/2025 14:29, Gaudium Press) Con una relazione di sette pagine, consegnata a Papa Leone XIV il 18 settembre e pubblicata ora, si esclude, anche se non con “ un giudizio definitivo”, la possibilità per le donne di accedere al diaconato.
“Lo status quaestionis intorno alla ricerca storica e all’indagine teologica, considerati nelle loro mutue implicazioni, esclude la possibilità di procedere nella direzione dell’ammissione delle donne al diaconato inteso come grado del sacramento dell’ordine. Alla luce della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero ecclesiastico, questa valutazione è forte, sebbene essa non permetta ad oggi di formulare un giudizio definitivo, come nel caso dell’ordinazione sacerdotale”.
La Commissione, presieduta dal cardinale arcivescovo emerito de L’Aquila, Giuseppe Petrocchi, era stata a suo tempo incaricata da Papa Francesco, di esaminare la questione del diaconato femminile e di formulare un giudizio su tale possibilità.
Prima sessione dei lavori, 2021
Già nel 2021, nella prima sessione dei lavori, all’unanimità i teologi coinvolti si erano espressi al riguardo: “l’approfondimento sistematico sul diaconato, nel quadro della teologia del sacramento dell’ordine, suscita interrogativi sulla compatibilità dell’ordinazione diaconale delle donne con la dottrina cattolica del ministero ordinato”.
Ma, nel contempo, la Commissione si era espressa a favore dell’istituzione di nuovi ministeri per le donne per favorire un dialogo di sinergie tra gli uomini e le donne.
Seconda sessione dei lavori, 2022
Nella seconda sessione dei lavori, come già riportato, la commissione aveva espresso giudizio contrario all’accesso delle donne al diaconato come grado del sacramento dell’ordine, senza però elaborare un giudizio definitivo.
Ultima sessione dei lavori, febbraio 2025
La commissione aveva esaminato attentamente gli elaborati inviati da diversi paesi, come da indicazione del Sinodo, verso la sinodalità della Chiesa, ma “anche se gli interventi affluiti erano numerosi, le persone o i gruppi che avevano inviato i loro elaborati erano soltanto ventidue e rappresentavano pochi paesi. Di conseguenza, sebbene il materiale sia abbondante e in alcuni casi abilmente argomentato, non si può considerare come la voce del Sinodo e tantomeno del popolo di Dio nel suo insieme”. Quindi nessuna nuova indicazione.
I pro e i contro
I favorevoli, come emerge dalla relazione, si appellano a “la condizione paritaria del maschio e della femmina come immagine di Dio”, e come tale rivendicano l’ accesso paritario a tutte le funzioni, perché affermano che l’ordinazione del diacono è per il ministero e non per il sacerdozio.
I contrari invece affermano che “La mascolinità di Cristo, e quindi la mascolinità di coloro che ricevono l’ordine, non è accidentale, ma è parte integrante dell’identità sacramentale, preservando l’ordine divino della salvezza in Cristo. Alterare questa realtà non sarebbe un semplice aggiustamento del ministero ma una rottura del significato nuziale della salvezza”. Quindi risulta forte il richiamo “sull’unità del sacramento dell’ordine sacro, insieme al significato sponsale dei tre gradi che lo costituiscono, e respinge l’ipotesi del diaconato femminile”.
Conclusioni
Il Cardinale Petrocchi, nelle sue conclusioni, sottolinea quindi la necessità di proseguire nello studio e nell’esame critico del significato stesso del diaconato “cioè sulla sua identità sacramentale e sulla sua missione ecclesiale, chiarendo alcuni aspetti strutturali e pastorali che attualmente non risultano interamente definiti”.



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