Leone XIV: ” Il cuore è stato creato per la pienezza”
Il Pontefice ha ribadito che «la vera pienezza del cuore non consiste nel possedere i beni di questo mondo, ma nel raggiungere ciò che può riempirlo completamente: l’amore di Dio».
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Foto: Vatican Media
Redazione (18/12/2025 15:38, Gaudium Press) Mercoledì mattina, 17 dicembre, il Pontefice prima dell’ Udienza, dopo il consueto giro sulla jeep bianca, per salutare i circa 20.000 fedeli accorsi ad ascoltarlo, si è fermato a salutare i malati nell’Aula Paolo VI e dare loro la benedizione e gli auguri per la Festa di Natale.
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Foto: Vatican Media
Poi, in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha proseguito il ciclo di meditazioni dedicate al Giubileo della Speranza approfondendo il tema “La Pasqua come rifugio del cuore inquieto” e proponendo una lettura pasquale dell’esperienza umana segnata dall’attivismo, dalla dispersione interiore e dalla ricerca, spesso frustrata, del senso della vita.

Non siamo macchine, abbiamo un “cuore”
Il Santo Padre ha iniziato la sua catechesi asserendo che “la vita umana è caratterizzata da un movimento costante che ci spinge a fare, ad agire”, e che gran parte delle attività che riempiono le giornate di tutti sono legate a impegni pratici, responsabilità e problemi da risolvere. Ha tuttavia avvertito che l’eccesso di attività può trasformarsi in un vortice che ruba la serenità e impedisce di vivere ciò che è davvero importante.
“Il tempo sembra essere sprecato in mille cose pratiche che, tuttavia, non risolvono il senso ultimo della nostra esistenza. A volte, alla fine di giornate piene di attività, ci sentiamo vuoti. Perché? Perché non siamo macchine, abbiamo un ‘cuore’; o meglio, potremmo dire, siamo un cuore”
La vera pienezza del cuore
Leone XIV ha spiegato che interpretare la vita alla luce della Pasqua significa riscoprire il senso più profondo dell’essere umano. Citando Sant’Agostino, il Pontefice ha ricordato che “il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Dio” e che questa inquietudine rivela che il cuore umano è in cammino, orientato verso un “ritorno a casa”.
“Nel cuore si custodisce il vero tesoro, non nei forzieri della terra, non nei grandi investimenti finanziari, mai così folli e ingiustamente concentrati come oggi, idolatrati al prezzo sanguinoso di milioni di vite umane e della devastazione della creazione di Dio” ha sottolineato.
“La vera pienezza del cuore non consiste nel possedere i beni di questo mondo, ma nel raggiungere ciò che può riempirlo completamente: l’amore di Dio, o meglio, Dio Amore. Questo tesoro, però, si trova solo amando il prossimo che incontriamo lungo il cammino: fratelli e sorelle in carne e ossa, la cui presenza sollecita e interroga il nostro cuore, invitandolo ad aprirsi e a donarsi”, ha spiegato.
Il cuore umano è stato creato per la pienezza
Il Papa ha ricordato che nessuno può vivere senza un senso che trascenda il contingente, perché il cuore umano è stato creato per la pienezza e non per la mancanza. Questa speranza ha un fondamento solido: Nostro Signore Gesù Cristo, che con la sua Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione ha gettato le basi di una speranza che non delude.
“Il cuore inquieto non rimarrà deluso se si abbandona al dinamismo dell’amore per cui è stato creato”, ha assicurato. La vittoria della vita è già certa e in Cristo continuerà a vincere in ogni ‘morte’ della vita quotidiana. Questa è la speranza cristiana, dono per cui la Chiesa è chiamata a benedire e ringraziare sempre il Signore. (EPC)





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