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San Giovanni Evangelista, il discepolo amato

Il suo nome significa “Dio è misericordioso”. La misericordia risplendeva nella vita del più giovane degli Apostoli.

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Redazione (27/12/2025 16:51, Gaudium Press) Oggi, 27 dicembre, la Chiesa celebra la festa liturgica di San Giovanni Evangelista, il discepolo prediletto.

Il nome di questo evangelista significa “Dio è misericordioso”, nome che esprime bene ciò che egli rappresentava, poiché la misericordia fu come una “profezia” che si realizzò nel corso della vita del più giovane degli apostoli.

San Giovanni era un ebreo della Galilea, nato a Betsaida. Era figlio di Zebedeo e Salomè, fratello di Giacomo il Maggiore e, come Pietro e Andrea, anche lui pescatore.

Il discepolo che ascoltò il battito del Cuore di Cristo occupò un posto di primo piano tra gli Apostoli. Fu lui che durante l’Ultima Cena era appoggiato alla spalla di Gesù, e fu anche a Giovanni che Gesù disse: «Figlio, ecco tua madre» e, guardando la Vergine, disse: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19, 26s) e San Giovanni accolse la Santissima Vergine nella sua casa.

Nella Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor, fu Giovanni, insieme a Pietro e Giacomo, ad accompagnare il Signore.

Giovanni è sempre l’uomo dell’elevazione spirituale ma non dobbiamo immaginarlo come uno fantasioso ed eccessivamente delicato, tant’è vero che Gesù chiamò lui e suo fratello Giacomo i “figli del tuono”.

Quando giunse la notizia della tomba vuota del Signore, San Giovanni corse insieme a San Pietro per verificare il fatto, ma Giovanni, più giovane, arrivò prima del primo Papa. Ma una volta arrivati, entrambi «videro e credettero».

Più tardi, quando Gesù apparve loro sul lago di Galilea, Pietro chiese del futuro di Giovanni e il Signore rispose: «Se vuoi che rimanga fino al mio ritorno (cioè fino al suo ritorno, alla fine dei tempi), che ti importa? Tu, seguimi».

Autore dell’Apocalisse – Salva un miserabile

Scrisse l’Apocalisse, tre epistole e il Vangelo di San Giovanni, in cui si riferisce a sé stesso come “il discepolo che Gesù amava”. Giovanni esortava continuamente i fedeli all’amore fraterno, come risulta dalle sue tre lettere, accolte tra i testi sacri: “Figlioli miei, amatevi gli uni gli altri”.

A differenza di tutti gli altri apostoli che morirono martirizzati, San Giovanni partì pacificamente per la Casa del Padre, a Efeso, in Turchia, intorno all’anno 100 dell’era cristiana. Secondo San Epifanio, San Giovanni sarebbe morto all’età di 94 anni, e la sua festa si celebra il 27 dicembre.

Un fatto raccontato da San Clemente di Alessandria

In un episodio della sua vita San Clemente di Alessandria racconta che un giorno San Giovanni vide in una città un giovane nella comunità e, ritenendo di poterne trarre molti benefici, lo portò dal vescovo, che era stato consacrato tale dallo stesso San Giovanni. A lui San Giovanni disse: “Alla presenza di Cristo e davanti a questa comunità, affido questo giovane alle vostre cure”.

Su raccomandazione di San Giovanni, il giovane fu quindi ospitato nella casa del vescovo, che lo istruì nella fede, lo battezzò e lo confermò.

Nel frattempo, le attenzioni del vescovo si affievolirono, e il giovane prese a frequentare cattive compagnie e divenne un rapinatore. Dopo un po’ di tempo, San Giovanni tornò e chiese al vescovo di restituirgli il fardello che Gesù Cristo e lui stesso gli avevano affidato davanti alla intera comunità della Chiesa.

Il prelato rimase sorpreso pensando che si trattasse di denaro, ma l’Apostolo gli spiegò che si riferiva al giovane. Il vescovo allora rispose: «Povero giovane! È morto». «Di cosa è morto?», chiese San Giovanni. «È morto per Dio, poiché è un ladro», rispose il vescovo.

Sentendo questo, l’anzianoAapostolo chiese un cavallo e, con l’aiuto di una guida, si diresse verso le montagne dove i briganti avevano il loro nascondiglio. Appena arrivato fu fatto prigioniero. Nel nascondiglio dei malfattori, il giovane riconobbe il santo e cercò di fuggire, ma l’Apostolo gridò: «Giovane! Perché fuggi da me, tuo padre, vecchio e disarmato? C’è sempre tempo per il pentimento. Io risponderò per te davanti al mio Signore Gesù Cristo e sono disposto a dare la vita per la tua salvezza. È Cristo che mi manda».

Il giovane rimase immobile, chinò il capo, cominciò a piangere e si avvicinò al santo per implorare una seconda possibilità. San Giovanni, dal canto suo, non abbandonò il nascondiglio dei ladri finché il peccatore non si ebbe a riconciliarsi con Dio.

«Figlioli miei, amatevi gli uni gli altri»

Questa carità, che cercava di accendere negli altri, si rifletteva nel suo detto: «Figlioli miei, amatevi gli uni gli altri». Una volta gli fu chiesto perché ripetesse sempre questa frase e San Giovanni rispose: «Perché questo è il comandamento del Signore e se lo adempite avrete già fatto abbastanza». (JSG)

 

 

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