Chiusa la Porta Santa di San Paolo fuori le Mura dal card. Harvey
«Che la porta della fede, della carità e della speranza rimanga aperta nei nostri cuori. Che la porta della missione rimanga aperta, perché il mondo ha bisogno di Cristo», ha affermato il cardinale James Michael Harvey nella sua omelia durante la celebrazione eucaristica che ha accompagnato la chiusura della Porta Santa.![]()
Foto: Vatican News/ Vatican Media
Redazione (29/12/2025 15:20, Gaudium Press) Ieri, 28 dicembre 2025, Festa della Sacra Famiglia, il Cardinale James Michael Harvey, arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, ha presieduto la Messa solenne con il rito della chiusura della Porta Santa, che ha segnato la conclusione dell’Anno Giubilare nelle basiliche minori di Roma.
Nella sua omelia, il cardinale ha sottolineato che «la speranza cristiana non fugge dalle guerre, dalle crisi, dalle ingiustizie e dal disorientamento che il mondo vive oggi». Lungi dall’essere un ingenuo ottimismo o una fuga dalla realtà, essa è una ferma fiducia nell’amore fedele di Dio, capace di attraversare la storia.
La Porta Santa simboleggia il passaggio alla misericordia divina: attraversarla significa lasciarsi alle spalle ciò che pesa sul cuore, rinunciare a ogni «pretesa di autosufficienza» e affidarsi umilmente a Cristo, l’unico che dà pieno senso alla vita. Come ha sottolineato il cardinale, Dio non chiude mai la porta all’uomo; sta a noi attraversarla attraverso il cammino della conversione e del perdono.
Evocando la figura di San Paolo, che, avendo sperimentato la propria debolezza, affermò che fu proprio da essa, attraverso il suo incontro con Cristo, che trasse la sua forza, Harvey ha ricordato che «nessuna prigione può estinguere la libertà interiore di chi vive in Cristo».
La speranza, virtù centrale del Giubileo 2025, si nutre del coraggio di «scendere in profondità», scavando «sotto la superficie della realtà» e rompendo la «crosta della rassegnazione». Una virtù fragile, ma con un potenziale immenso: quello di «cambiare il mondo».
Riferendosi agli insegnamenti di Papa Francesco e all’enciclica Spe Salvi di Benedetto XVI, il cardinale ha affermato che la grande speranza è Dio stesso, nel suo «volto umano», manifestato come una «realtà viva e presente» che abbraccia tutta la storia dell’umanità. Un amore che sostiene la perseveranza quotidiana tra le limitazioni.
Chiudendo la Porta Santa, il desiderio è che rimangano aperte le porte dei nostri cuori: della fede, della carità, della speranza e della missione, ha sottolineato il cardinale.
Questa è stata la terza Porta Santa chiusa a Roma (dopo Santa Maria Maggiore il giorno di Natale e San Giovanni in Laterano il 27 dicembre). Papa Leone XIV chiuderà la Porta Santa di San Pietro, il 6 gennaio 2026, ponendo fine al Giubileo 2025.



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