Tenerezza e prossimità nella Giornata del sollievo
Il 30 maggio al policlinico Gemelli si svolgerà la Giornata del Sollievo e la messa sarà presieduta dal vescovo Ricciardi.
Rita Sberna (27.05.2021 08:41, Gaudium Press) Due italiani su tre ignorano ancora la legge sulle cure palliative e attraverso questa ventesima Giornata del Sollievo il messaggio che si vuol trasmettere è proprio quello che «Curare per guarire è spesso possibile, prendersi cura per il sollievo è sempre possibile».
Tale ricorrenza avverrà il 30 maggio in tutta Italia e vedrà coinvolti la Fondazione Gigi Ghirotti Onlus, il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’Ufficio Cei per la pastorale della salute.
La fondazione Ghirotti sarà l’anima della giornata che si pone come obiettivo la tutela delle persone malate, una diversa cultura della cura.
L’organizzazione è nata nel 1975 ed è ispirata al lavoro del giornalista Gigi Ghirotti, colpito dal linfoma di Hodgkin, che proprio grazie alla sua malattia ha condotto inchieste approfondite sul sistema sanitario nazionale degli anni Settanta.
Vincenzo Morgante, presidente della Fondazione Ghirotti e giornalista, direttore di TV 2000 e Radio in Blu, ricorda: “In due inchieste televisive e 11 reportage tra ‘73 e ’74 Ghirotti ha messo in luce l’assenza di protocolli sanitari, come pure le condizioni delle strutture dove è stato curato, ispirando la prima riforma sanitaria che si è poi concretizzata 4 anni dopo la sua morte.
Quest’anno per la Giornata del sollievo – prosegue Morgante – stiamo organizzando un webinar per il 28 maggio con la Fondazione Ghirotti, l’Università del Sacro Cuore e il Policlinico Agostino Gemelli.”
Il 30 maggio vi saranno testimonianze e interventi istituzionali, in più vi sarà la partecipazione della Banda dell’Arma dei Carabinieri che terrà un concerto sul piazzale del Policlinico Gemelli al quale seguirà subito dopo, la messa presieduta dal vescovo Paolo Ricciardi.
Morgante afferma: “La lotta al dolore viene concepita secondo un atteggiamento costruttivo invece che di sconfitta: «Portare sollievo vuol dire prestare aiuto perché il dolore non si combatte solamente con i farmaci ma anche con un atteggiamento di tenerezza, prossimità umana e sostegno. Questo è l’approccio differente alla base del nostro impegno: siamo convinti che occorra intervenire non solo sulla persona che soffre ma anche rivolgersi ai suoi familiari e agli operatori sanitari. Il sollievo va inteso in senso pieno quindi non solo fisico, ma anche spirituale, psico-emozionale, in definitiva è un vero e proprio fatto sociale e civico”.
Le iniziative della Fondazione
La Fondazione Gigi Ghirotti Onlus gode di tantissime iniziative e a livello locale ha lanciato insieme all’Anci (Associazione dei Comuni italiani) le “Città del sollievo”: accoglie tutti quegli enti pubblici, realtà mediche, di volontariato che hanno meritato un riconoscimento per il loro impegno partecipativo informativo e formativo nella promozione della cultura del sollievo.
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