Sant’Efrem ci insegna una preghiera per allontanare i pensieri deprimenti
Una preghiera che aiuta a riempire la mente della saggezza di Dio e scaccia via i cattivi pensieri.
Rita Sberna (01.08.2021 09:01, Gaudium Press) A volte è difficile essere positivi in un mondo pieno di problemi, affanni e difficoltà; la mente si confonde, s’incupisce e diventa negativa su tutto ciò che vede o sente o che semplicemente ricorda.
Ma è proprio in questi momenti che non bisogna lasciarsi abbattere e vincere dal buio, in modo da ricorrere subito a quella luce divina che solo Dio può dare attraverso la fede e la preghiera.
Esiste una bellissima preghiera scritta da Sant’Efrem adatta ad allontanare i “pensieri depressivi” dalla nostra mente.
“O Signore, allontana l’oscurità dalla nostra mente con la luce della Tua saggezza, perché illuminati in questo modo possiamo servirti con rinnovata purezza. L’inizio del passaggio del sole nel cielo segna anche l’inizio della giornata lavorativa per noi mortali: Ti chiediamo, Signore, di preparare nella nostra mente un luogo in cui il giorno che non conosce fine possa offrire la sua luce.
Fa’ che possiamo avere in noi questa luce, la luce della resurrezione, e che nulla possa portar via la nostra gioia in Te. Segnaci con il segno di quel giorno che non ha inizio con il movimento e il corso del sole, tenendo la nostra mente fissa su di Te.
Signore, non allontanare dalla nostra mente i segni della Tua presenza spirituale e non privare il nostro corpo del calore e della gioia della Tua presenza. La natura mortale del nostro corpo è una fonte di corruzione in noi: fa’ che l’effusione dello spirito del Tuo amore faccia svanire l’effetto della mortalità dal nostro cuore.
Fa’, Signore, che possiamo affrettarci verso la Tua dimora, e come Mosè sulla cima della montagna possiamo coglierne un barlume”.
Breve biografia di Sant’Efrem
Efrem nacque a Nisibi in Mesopotamia circa l’anno 306 sotto l’imperatore Costantino. Era figlio di pagani, ma studiò con ardore la dottrina cristiana. Fu contrariato e perseguitato dal padre, e così fu costretto a lasciare la casa paterna per raggiungere il suo vescovo Giacobbe. Aveva 15 anni, all’epoca, dopo tre anni di preparazione ricevette il battesimo.
Il Vescovo lo tenne sempre vicino nei suoi viaggi. Aperta una scuola di Sacra Scrittura a Nisibi, ne tenne la cattedra per vari anni. In questo tempo la città fu più volte assediata da Sapore II, re dei Persiani, ed Efrem divenne l’eroe della resistenza.
Dopo la morte del vescovo, egli lasciò la scuola ma continuò ad insegnare per lunghi anni, ed ebbe allievi santi e illustri.
Nel 362 si recò in pellegrinaggio alla città di Edessa e qui vi prese stabile dimora. Fu un semplice diacono ma le sue predicazioni fecero tanto bene.
Raggiunse il cielo nel giugno dell’anno 373 sotto Valente.
Nel 1920 il Pontefice Benedetto XV con l’enciclica « Principi Apostolorum » dichiarava S. Efrem dottore della Chiesa.
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