La Cei comunica che per le messe e le processioni non è necessario il Green pass
I vescovi italiani hanno inviato comunicazioni alle parrocchie, il cosiddetto green pass, certificato verde, sarà richiesto soltanto per incontri al chiuso, iniziative sportive, spettacoli e per accedere al bar dell’oratorio.
Rita Sberna (07.08.2021 14:38, Gaudium Press) Non servirà il Green Pass per andare a messa e partecipare alle processioni o prendere parte al Grest parrocchiale, però la certificazione anti-covid servirà per una serie di attività organizzate a livello parrocchiale come gli incontri al chiuso, le iniziative sportive e per accedere al bar dell’oratorio.
Tutte le informazioni sono state scritte nel vademecum della Conferenza episcopale italiana, attraverso l’Ufficio nazionale comunicazioni sociali, e accompagna la lettera che la presidenza della Cei ha inviato ai vescovi e alle parrocchie italiane.
La Cei spiega che: il virus continua ad “alterare” la vita ecclesiale. E «la ripresa autunnale delle attività pastorali sarà probabilmente ancora condizionata dalla pandemia».
Per cui anche nelle agende parrocchiali entrano le nuove disposizioni del governo Draghi sul Green Pass, a partire dal 6 agosto.
La Cei, specifica attraverso il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri che la certificazione «non è richiesta per partecipare alle celebrazioni» in chiesa. Resta comunque in vigore il protocollo sulle “Messe sicure” del 2020 che prevede il vincolo della mascherina, il distanziamento fra i banchi, la Comunione da ricevere solo in mano, lo stop allo scambio della pace con la stretta di mano e le acquasantiere vuote.
Inoltre la presidenza Cei scrive «Consci della situazione generale viviamo dunque la nostra fede come dono gratuito, che si esprime anche nei gesti e nelle celebrazioni, a partire dall’Eucaristia, evento di grazia che va colto nella sua importanza. Nella convocazione e nella partecipazione alla celebrazione si manifesta il nostro essere comunità, il nostro essere famiglia». E il monito: «Raccomandiamo, ove ricorrano condizioni di sicurezza, di non far mancare al nostro popolo questi gesti di preghiera, partecipazione e speranza perché la Chiesa sia presente in questo tempo così particolare».
La Cei nella lettera avverte i Vescovi
«Molte diocesi e parrocchie hanno organizzato le processioni, adottando sia la modalità “tradizionale”, aperta ai fedeli che possono seguire tutto il percorso, sia una modalità “a stazioni”, in cui solo un piccolo gruppo (composto da sacerdoti, ministri ed eventualmente membri di confraternite) percorre il tragitto, mentre i fedeli partecipano ad alcuni tratti dell’itinerario in chiesa o all’aperto. Per via della varietà di tradizioni e di prassi, non è possibile fornire indicazioni valide e puntuali per tutte le Chiese locali. Il confronto con le istituzioni (anche in relazione alla sanità locale) e il buon senso, come già avvenuto nei mesi precedenti in altre occasioni, restano criteri imprescindibili con cui affrontare le varie questioni».
La Cei aggiunge che è esente dal Green pass chi ha meno di 12 anni: questo lascia intendere che non riguarderà il catechismo (o almeno alcune fasce d’età).
Inoltre attraverso la lettera, la Cei ci tiene ad esprimere la propria vicinanza ai malati, ai medici e agli operatori sanitari.
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