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Ci lascia mons. Luigi Negri, i funerali il 5 gennaio alle ore 10

Mons. Luigi Negri è morto il 31 dicembre 2021, era Arcivescovo di Ferrara-Comacchio.

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Rita Sberna (02.01.2022 10:02, Gaudium Press) Il 31 dicembre 2021 è deceduto mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara- Comacchio, martedì 4 gennaio 2022 presso la Basilica di San Francesco (Fe) verrà fatta una Veglia di preghiera d’innanzi alla salma alle ore 21.

Mentre i funerali verranno celebrati il 5 gennaio alle ore 10 presso la Basilica di San Francesco presiedute da S.Em. il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna.

La salma proseguirà per Milano dove è attesa alle ore 15.30 per la celebrazione dell’arcivescovo S. E. Mons. Mario Delpini presso la basilica di S. Ambrogio.

Mons. Negri verrà seppellito presso il cimitero di Vignate nella tomba di famiglia.

Per chi volesse fare una donazione per ricordare l’Arcivescovo Negri si suggeriscono 4 istituzioni: Università Cattolica di Milano, Caritas Diocesana di Ferrara, Banco Alimentare e Seminario Arcivescovile di Ferrara-Comacchio.

Mons. Luigi Negri un vescovo a difesa della famiglia

Aveva 80 anni, è stato uno dei vescovi sceso in campo per difendere la famiglia e i valori in essa contenuti. Tra coloro che lo ricordano e lo ringraziano vi è anche Jacopo Coghe, Vice Presidente di Pro Vita & Famiglia.

Un Vescovo che invitava il popolo anche alla prudenza spirituale, tante sono state le conferenze in cui mons. Negri si è fatto annunciatore della Parola di Dio, mettendo in guardia le anime anche da una presenza reale del demonio. Una delle tante conferenze in cui Negri ha parlato dell’azione del maligno, si è svolta nel 2018 presso l’istituto Regina Apostolorum di Roma durante il corso aperto ai laici e sacerdoti sulla preghiera di liberazione e guarigione.

Nel 2020 mons. Luigi Negri è stato uno dei firmatari dell’appello «Veritas liberabit vos», «per la Chiesa e per il mondo», pubblicato da alcuni siti cattolici conservatori, come «Duc in altum» e «Stilum Curiae»: un appello affinché la pandemia del coronavirus non fosse «il pretesto», al quale «si è giunti in molti casi», per «ledere i diritti inalienabili dei cittadini, limitando in modo sproporzionato e ingiustificato le loro libertà fondamentali, tra cui l’esercizio della libertà di culto, di espressione e di movimento».

In molte delle sue interviste affermava con determinazione che la Chiesa starebbe rischiando di cadere in un vero e proprio “scisma”.

Mons. Negri e la questione “migranti”

In un’occasione il vescovo di Ferrara disse: «la Chiesa non può mai rinunciare a mettere al primo posto la fede. Anche se ci fossero 850 milioni di migranti, la Chiesa non potrà mai dire che allora il suo problema sono i migranti, ma che il suo problema è la fede e da ciò tirare fuori la soluzione ai problemi, compreso quello dei migranti».

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