Udienza generale: “Se accetti di non essere protagonista, sei maturato nel cammino verso la pienezza della vecchiaia”
Il Papa all’inizio dell’udienza generale in Aula Paolo VI ha salutato con il suo usuale “Buongiorno”, si è subito soffermato a commentare il passo del Vangelo di san Luca che vede la scena nel Tempio di Simeone.
Rita Sberna (30.03.2022 10:12, Gaudium Press) “Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio”.
Da questo passo del Vangelo – il Papa invita a riflettere sulla scena: abbiamo due personaggi anziani Simeone e Anna che aspettavano che Dio venisse a visitarli, Simeone grazie ad una premonizione divina sapeva di dover incontrare Dio prima di morire e sua moglie Anna era una donna di grande fede che ogni giorno offriva preghiere nel tempio.
In questa immagine abbiamo due momenti – dice il Papa: l’incontro con Gesù e il concedo.
Cosa impariamo da Simeone e Anna?
Papa Francesco aiuta a capire meglio il significato di quest’incontro profetico tra Simeone e Anna e Gesù: “Da essi impariamo la fedeltà all’attesa (Simeone aveva atteso quell’incontro da molti anni ed è restato sempre fedele fino all’attesa di quell’incontro che non sapeva quando avveniva ma gli era stato predetto). Questo ci insegna che l’attesa rafforza i nostri sensi, e lo Spirito Santo inoltre dona luce ai sensi, la vecchiaia può solo indebolire la sensibilità del corpo ma se essa viene esercitata nell’attesa della visita di Dio, la vecchiaia avrà più sensibilità per accogliere il Signore.
Lo Spirito Santo prepara i sensi per capire quando il Signore ci viene a visitare
Francesco afferma – “Oggi abbiamo più che mai bisogno di una vecchiaia dotata di sensi vivi. Inoltre Gesù ci mette in crisi perché è un senso di contraddizione per noi ma ci riempie di letizia; la crisi non porta sempre alla tristezza ma ci dona la pace”.
Una società anestetizzata
Il Papa inoltre ha affrontato un problema molto attuale della nostra società che vive sotto “anestesia”, i nostri sensi sono anestetizzati quasi dormienti.
“L’anestesia dei sensi è una sindrome diffusa in una società che coltiva l’illusione dell’eterna giovinezza. Non ci si accorge di essere anestetizzati – afferma il Papa – L’insensibilità dei sensi spirituali riguarda la compassione e la pietà, la vergogna e il rimorso e molto altro… l’insensibilità non ti fa capire la compassione, la pietà, non ti fa avere vergogna e rimorso di aver fatto una cosa brutta. La vecchiaia diventa la prima vittima della perdita di sensibilità.”
Inoltre secondo il Papa esiste un altro problema sociale molto diffuso “il conformismo che impone alla giovinezza di raccontarsi in tutt’altro modo”.
Essere testimoni e non protagonisti
Sempre dal racconto di Simeone e Anna bisogna mettere in primo piano quest’indicazione che secondo Francesco è fondamentale: Simeone e Anna riconoscono in un bambino che non hanno generato e che vedono per la prima volta il segno certo della visita di Dio, essi sono soltanto Testimoni e non Protagonisti.
“Se accetti di non essere protagonista, sei maturato nel cammino verso la pienezza della vecchiaia” .
“La generazione di oggi – dice Francesco – è quella dei superficiali perché non sentono le cose con la sensibilità dello Spirito” ovvero soltanto con quelli della carne.
Visitare e ascoltare gli anziani
In molte occasioni il Papa ha dato attenzione alla figura degli anziani, ed anche oggi ha sottolineato l’importanza di andare a trovare un anziano e di ascoltarlo, ma soprattutto per uno “scambio” tra la saggezza e la maturità, il pensiero tra un giovane ed un anziano. “Così la civiltà va avanti in modo maturo. Solo la vecchiaia spirituale può dare questa testimonianza umile e sfolgorante“ dice il Pontefice.
Il Pontefice conclude dicendo “La sensibilità dell’età anziana abbatte il conflitto, lo sopparsa, vanno oltre, sono indirizzati all’unità, abbiamo bisogno di anziani saggi e maturi nello Spirito che ci diano speranza nella sensibilità della vita.”
Alla fine dell’udienza ha salutato e benedetto i presenti tra cui i Membri del gruppo amicizia Francia – Italia, i polacchi, i pellegrini di lingua inglese, Danimarca e Svezia, augurandogli di avere un cuore purificato e rinnovato dallo Spirito Santo ed invocando su di essi la gioia e la pace di Cristo Risorto.
Alla fine dell’udienza il Papa ha benedetto anche gli oggetti e si è cantato il Padre Nostro in latino.
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