Papa Francesco ai volontari del Servizio nazionale di protezione Civile “Il bene non fa rumore ma costruisce il mondo”
Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza i Volontari del Servizio Nazionale di Protezione Civile.
I ringraziamenti del Pontefice ai volontari della Protezione Civile
Rita Sberna (23.05.2022 16:44, Gaudium Press) Con parole di ringraziamento il Papa ha accolto, questa mattina, i volontari della Protezione Civile: “So quanto è benemerita la vostra opera e mi piace ricordare quanto bene avete fatto durante la recente pandemia, soprattutto nelle sue fasi più acute. Vi siete resi disponibili per aiutare le famiglie più fragili; avete svolto servizi di accompagnamento e sicurezza verso anziani e persone vulnerabili; avete assistito tanti che erano malati, poveri o soli a casa.
Continua- Avete sostenuto la campagna di vaccinazione con competenza e gratuità attraverso l’azione di volontari. Ugualmente non è mancato il vostro impegno per l’assistenza umanitaria e l’accoglienza in Italia dei profughi provenienti dall’Ucraina, specialmente donne e bambini fuggiti da questa guerra assurda. Grazie per quello che avete fatto e che continuate a fare nel silenzio. Il bene non fa rumore ma costruisce il mondo.”
“Protezione” delle persone
Il Papa fa notare ciò che questi volontari fanno attraverso il loro servizio mirato a proteggere le persone:” Voi siete posti a protezione delle persone più esposte a pericoli e fragilità. Si tratta di una missione che ricorda quella del Buon Samaritano del Vangelo (cfr Lc 10,29-37). Dedicate tempo, vi prendete cura e offrite competenze e servizi. Quando questo avviene, la società ne esce migliorata. Il verbo “proteggere” indica il prendersi cura del fratello verso il fratello, una fraternità concreta, il custodire la vita, preservarla, vigilare su di essa. La “protezione civile” che voi garantite mi fa pensare a questi tre aspetti”.
Il Papa ha poi ricordato l’isolamento sociale che in questi ultimi due anni di pandemia, la società è stata costretta a vivere ed ha detto: “Davvero non ci si salva da soli. Abbiamo bisogno di capire e di vedere che la nostra vita dipende da quella degli altri e che il bene è contagioso. Farsi prossimo dei fratelli ci rende migliori, più disponibili e solidali. E nello stesso tempo la nostra società diventa un po’ più vivibile. Nella misura in cui questi atteggiamenti crescono e si connettono in uno stile di cittadinanza solidale, allora davvero costruiscono una “protezione civile”.
Ed infine il Pontefice ha sottolineato altri due aspetti importanti di cui la protezione civile si è occupata: i disastri ambientali e la prevenzione.
“L’intervento della Protezione Civile è stato fondamentale anche in caso di terremoti, a testimonianza della vocazione a proteggere le persone colpite da simili tragedie. La protezione è segno di cura per il territorio che abitate: siete presidio per salvare vite umane e per promuovere le comunità. Siamo chiamati a proteggere il mondo e non a depredarlo.” Per ciò che riguarda la “prevenzione” Francesco ha affermato:
«Ciascuno ama e cura con speciale responsabilità la propria terra e si preoccupa per il proprio Paese, così come ciascuno deve amare e curare la propria casa perché non crolli, dato che non lo faranno i vicini. Anche il bene del mondo richiede che ognuno protegga e ami la propria terra» (Fratelli tutti, 143).
La prevenzione si può realizzare coinvolgendo i vari soggetti responsabili dell’amministrazione di un territorio. Occorre formare le coscienze perché i beni comuni non siano abbandonati o vadano solo a vantaggio di pochi. E vigilare perché eventi avversi non scatenino disastri irreparabili sulla gente. In senso positivo, è importante educare alla bellezza, a custodire storie di vita e tradizioni, culture ed esperienze sociali.”
Ed infine ha detto loro di essere “artigiani di speranza” e li ha incoraggiati a continuare la loro opera di bene, secondo la testimonianza luminosa del loro patrono san Pio da Pietrelcina.
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