“La familiarità con Dio può sciogliere in modo soave dubbi e timori”
Continuano le catechesi di Papa Francesco sul discernimento, durante l’udienza, il Pontefice, ha parlato degli elementi del discernimento.
Rita Sberna (28.09.2022 13:29, Gaudium Press) Il Papa introducendo il discorso sul discernimento è partito dal primo elemento ovvero dalla preghiera. Francesco afferma “La preghiera è un aiuto indispensabile per il discernimento spirituale, soprattutto quando coinvolge gli affetti, consentendo di rivolgerci a Dio con semplicità e familiarità, come si parla a un amico.”
E poi dice che la preghiera aiuta ad entrare in confidenza con Dio, basta pensare ai santi e alla familiarità che instauravano con Dio.
“Questa familiarità vince la paura o il dubbio che la sua volontà non sia per il nostro bene, una tentazione che a volte attraversa i nostri pensieri e rende il cuore inquieto e incerto” – afferma il Papa.
Poi Papa Francesco si è soffermato a far riflettere sulle parole dell’apostolo Paolo il quale dice «Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio» (Rm 7,19).
E poi Francesco fa notare che il primo miracolo compiuto da Gesù è stato un esorcismo “Nella sinagoga di Cafarnao libera un uomo dal demonio, liberandolo dalla falsa immagine di Dio che Satana suggerisce fin dalle origini: quella di un Dio che non vuole la nostra felicità. L’indemoniato sa che Gesù è Dio, ma questo non lo porta a credere in Lui. Dice infatti: «Sei venuto a rovinarci» (v. 24).”
Molti cristiani – dice Francesco – si dimenticano che Gesù vuole la nostra felicità, anzi alcuni temono che seguirlo voglia dire rovinarsi la vita e mortificare i propri desideri.
Il giovane ricco e il maestro buono
«Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti», dice Gesù al giovane ricco (Mt 19,17). Purtroppo per quel giovane, alcuni ostacoli non gli hanno consentito di attuare il desiderio che aveva nel cuore, di seguire più da vicino il “maestro buono”. Era un giovane interessato, intraprendente, aveva preso l’iniziativa di incontrare Gesù, ma era anche molto diviso negli affetti, per lui le ricchezze erano troppo importanti. Gesù non lo costringe a decidersi, ma il testo nota che il giovane si allontana da Gesù «triste» (v. 22). Chi si allontana dal Signore non è mai contento, pur avendo a propria disposizione una grande abbondanza di beni e possibilità – afferma il Papa.
Il Pontefice fa notare che discernere non è facile perché le apparenze ingannano, poi dice che la preghiera affettiva ci rende sempre più capaci di riconoscere ciò che conta per connaturalità come qualcosa che sgorga dal nostro essere.
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