“La consolazione è un momento intimo, come una goccia d’acqua su una spugna”
Continuano le catechesi sul Discernimento di Papa Francesco. Il tema di oggi è stato concentrato sulla “consolazione”.
Rita Sberna (23.11.2022 09:58, Gaudium Press) Un altro elemento importante per il discernimento è la consolazione.
Che cos’è la consolazione spirituale?
“È un’esperienza profonda di gioia interiore, che consente di vedere la presenza di Dio in tutte le cose; essa rafforza la fede e la speranza, e anche la capacità di fare il bene. La persona che vive la consolazione non si arrende di fronte alle difficoltà, perché sperimenta una pace più forte della prova. Si tratta dunque di un grande dono per la vita spirituale e per la vita nel suo insieme. La consolazione è un movimento intimo, che tocca il profondo di noi stessi. Non è appariscente ma soave, delicata, come una goccia d’acqua su una spugna (cfr S. Ignazio di L., Esercizi spirituali, 335): la persona si sente avvolta dalla presenza di Dio, in una maniera sempre rispettosa della propria libertà” spiega il Papa.
La consolazione dei santi
Francesco poi prende in esempio i santi: “Pensiamo all’esperienza vissuta da Sant’Agostino quando parla con la madre Monica della bellezza della vita eterna; o alla perfetta letizia di San Francesco – peraltro associata a situazioni molto dure da sopportare –; e pensiamo a tanti santi e sante che hanno saputo fare grandi cose, non perché si ritenevano bravi e capaci, ma perché conquistati dalla dolcezza pacificante dell’amore di Dio”.
La consolazione riguarda la speranza e non è pilotabile, è un dono dello Spirito Santo; consente una familiarità con Dio che sembra annullare le distanze.
Il Pontefice prende in esempio santa Teresa di Gesù: “Santa Teresa di Gesù Bambino, visitando a quattordici anni, a Roma, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, cerca di toccare il chiodo lì venerato, uno di quelli con cui fu crocifisso Gesù. Teresa avverte questo suo ardimento come un trasporto d’amore e di confidenza. E poi scrive: «Fui veramente troppo audace. Ma il Signore vede il fondo dei cuori, sa che l’intenzione mia era pura […]. Agivo con lui da bambina che si crede tutto permesso e considera come propri i tesori del Padre”. (Manoscritto Autobiografico, 183).
Le false consolazioni
Papa Francesco poi mette in guardia dalle false consolazioni: “ci sono gli originali e ci sono le imitazioni. Se la consolazione autentica è come una goccia su una spugna, è soave e intima, le sue imitazioni sono più rumorose e appariscenti, sono fuochi di paglia, senza consistenza, portano a ripiegarsi su sé stessi, e a non curarsi degli altri. La falsa consolazione alla fine ci lascia vuoti, lontani dal centro della nostra esistenza. Per questo si deve fare discernimento, anche quando ci si sente consolati. Perché la falsa consolazione può diventare un pericolo, se la ricerchiamo come fine a sé stessa, in modo ossessivo, e dimenticandoci del Signore”.
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