Padre Nazir-Ali: la sinodalità non solo consultazione ma catechizzazione dei consultati
L’ex vescovo anglicano ora cattolico , stimato intellettuale, si esprime sul sinodo.
Redazione (20/01/2023 15:57, Gaudium Press) Infocatolica riporta le parole di don Michael Nazir-Ali a La Nuova Bussola Quotidiana in particolare sull’autorità della Chiesa e le attenzioni da riservare al processo sinodale. La voce di don Nazir è già molto rispettata nella Chiesa, per tutta la sua formazione e la sua storia di conversione.
Padre Michael, 73 anni, di origine pakistana, è stato vescovo anglicano di Rochester per oltre tre decenni, dal 1994 al 2009. Era considerato l’uomo più preparato sull’Islam tra gli anglicani, un esperto delle complessità della Sharia (legge islamica) e della finanza musulmana.
Nato da padre musulmano convertitosi al cristianesimo, per le sue posizioni contro le infiltrazione della Sharia in Gran Bretagna era stato minacciato “non solo dai musulmani di questo Paese, ma anche dai radicali occidentali”.
Questo illustre intellettuale – possibile arcivescovo anglicano di Canterbury, la massima autorità degli anglicani dopo il re d’Inghilterra – entrò nell’Ordinariato cattolico per ex anglicani creato da Benedetto XVI, e ordinato sacerdote della Chiesa romana il 30 ottobre 2021. Ha lavorato instancabilmente per l’unione degli anglicani con la Chiesa. Francesco lo ha poi nominato prelato d’onore di Sua Santità.
Padre Michael ha parlato ora a La Nuova Bussola del suo sollievo nell’essere cattolico, perché “la Chiesa cattolica ha provvidenzialmente conservato l’intero deposito della fede. Non solo il sacro deposito della fede, la cui norma è la Scrittura, ma anche il sacro ministero. L’imposizione delle mani non è solo qualcosa di meccanico: è la trasmissione dell’intera Tradizione apostolica come manifestazione e interpretazione di ciò che è stato rivelato una volta per tutte”.
Ha detto che ci sono ancora “domande sul papato, nell’anglicanesimo e in altre chiese in generale. Ad esempio se ciò che dice il Papa è sempre de fide. Una volta mi è stato spiegato che il Papa non può cambiare la fede della Chiesa. E sono d’accordo. Credo che il compito dell’ufficio petrino sia quello di definire, di chiarire la Fede, ma non di cambiarla”.
Sinodalità, Tradizione, Sensus fidelium
Particolarmente importanti sono le sue dichiarazioni sulla sinodalità:
“La sinodalità non è solo consultazione. Le persone consultate devono essere catechizzate, forse anche evangelizzate. Altrimenti, tutto ciò che otteniamo è un riflesso della cultura che circonda le persone. La dimensione ecclesiale della consultazione deve essere mantenuta, sia nella Chiesa locale che in quella universale, ma consultarsi con il popolo di Dio è diverso dall’essere pressati dagli attivisti.Il sensus fidelium non è ciò che laici e sacerdoti possono pensare in un determinato momento, ma la corrispondenza tra i vescovi e ogni singolo fedele, in tutto il mondo, attraverso i secoli”.
Alla richiesta de La Nuova Bussola di ulteriori approfondimenti sulla questione, ha continuato:
“Il sensus fidei deve prendere forma anche da ciò che la Tradizione apostolica ha sempre insegnato e deve articolare il pensiero della Chiesa attraverso i secoli, così come in tutto il mondo e ancora nel presente. Non tutto ciò che le persone desiderano sarà dato loro. È importante chiarire questo punto.
Chiesa di preghiera, eucaristica, disciplinata, in continuità con la Tradizione
Infine, riguardo il futuro del cristianesimo, ha affermato che “se la Chiesa non è una Chiesa che prega, non sarà una Chiesa autenticamente sinodale”. La sinodalità non è solo attivismo: si tratta di condividere il corpo e il sangue di Cristo nell’Eucaristia, che ci è stato donata fin dall’inizio e che rinnova la Chiesa.
Si dovranno prendere decisioni difficili e mantenere la disciplina divina. Tutto dovrà essere affrontato in continuità con il Vangelo e la Tradizione apostolica. Non tutti hanno lo stesso ruolo nella Chiesa: tutti possono essere consultati, ma i vescovi, insieme al Vescovo di Roma, hanno il dovere, al momento opportuno, di articolare la mente della Chiesa.
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