“Morte ai cristiani”: attaccate due chiese spagnole
“Allah è grande”, ha gridato Yasin Kanza, magrebino di 25 anni. Un sacrestano morto e quattro feriti – tra cui un sacerdote – è il bilancio umano dell’attentato.
Redazione (26/01/2023 20:07,Gaudium Press) Era la Messa delle 7.30 ieri e l’Eucaristia si era appena conclusa , nella chiesa di La Palma ad Algeciras, città del sud della Spagna, quando è entrato urlando un uomo, con un machete, scaraventando immagini, croci e candele sul pavimento e dirigendosi verso l’altare principale.
“L’errore” dell’ormai defunto sacrestano, Diego Valencia, è stato nella sua insistenza, nel suo coraggio, perché aveva preteso che Yasin Kanza lasciasse la chiesa, cosa che il musulmano stava facendo. L’uomo era appena uscito dalla sacrestia, dove aveva minacciato due donne lì presenti e Diego gli aveva chiesto nuovamente di lasciare il tempio. E’ stato allora che Kanza ha iniziato a inseguire il sacrestano con il suo machete, fino alla Piazza Superiore, e dopo averlo raggiunto, lo aveva colpito alla testa e pugnalato a morte. La polizia quando è arrivata è riuscita a sopraffarlo a fatica poiché, aveva opposto una “grande resistenza”, mentre si stava dirigendo verso una terza chiesa.
In precedenza, Kanza era stato in un’altra chiesa, la cappella di San Isidro, dove aveva anche lì distrutto delle immagini con il suo machete, gridando alla volta dei parrocchiani per costringerli ad abbandonare la loro fede in Cristo. Ma poi era tornato con il suo machete assassino e, secondo alcune fonti, anche con un Corano. Quando padre Antonio Rodriguez, il parroco della cappella, aveva provato a fermarlo, Kanza gli aveva conficcato il machete nel collo e per poco il povero prete non ha avuto la stessa sorte del povero sagrestano Diego. Attualmente il sacerdote è ancora ricoverato nell’ospedale Puerta de Europa.
Al grido di “Allah è grande” e “Morte ai cristiani”, Kanza ha quindi lasciato una sinistra scia di sangue.
Yasin Kanza, un “invasore”, senza precedenti penali, ma segnalato dalla polizia
Kanza, 25 anni di origine marocchina, si trovava clandestinamente in Spagna già da questa estate. Il suo atteggiamento “evasivo” e il fatto che circolasse in ambienti ai margini della società, aveva attirato l’attenzione della polizia, che non lo aveva però arrestato perché non aveva precedenti penali.
Nelle dichiarazioni rilasciate ai media, il presidente dell’Andalusia, Juanma Moreno, ha affermato che a quanto pare Kanza ha subito un processo di radicalizzazione e probabilmente “un processo di fanatismo che lo ha portato a un movente religioso”, ma sono anche in corso analisi psichiatriche.
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