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La dittatura di Ortega in Nicaragua ha condannato a 26 anni di carcere il vescovo Alvarez

La dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua ha condannato il vescovo di Matagalpa, Rolando Alvarez Lagos, a più di 26 anni di carcere, accusandolo di essere un “traditore della patria”.

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Redazione (12/02/2023 15:57, Gaudium Press)  Il 9 febbraio, il dittatore nicaraguense Daniel Ortega, con una dichiarazione pubblica, ha confermato di aver inviato monsignor Rolando Álvarez nel penitenziario Jorge Navarro, meglio conosciuto come “La Modelo”, perché “è un uomo qualunque”.

Ortega ha detto che nella lista dei “228 prigionieri politici” inviata negli Stati Uniti, c’era anche “il numero 92, Rolando José Álvarez Lagos, che non ha accettato di lasciare il Paese “. Il dittatore ha raccontato che mentre il prelato era in fila per salire sull’aereo che lo avrebbe portato a Washington “ha cominciato a dire che non sarebbe andato via  perché prima doveva parlare con i vescovi e pretendeva un incontro con i vescovi, quando questa è invece una decisione dello Stato del Nicaragua che non  si può mettere in discussione”.

“Non so cosa pensi questo signore ma ha chiesto un incontro. Ora si trova nel carcere di La Modelo (…) l’abito non fa il monaco (…) il comportamento arrogante di chi si considera un capo della chiesa (…) è sconvolto (…) ora che è arrivato nel carcere di La Modelo è un energumeno”, ha proseguito il dittatore.

Ortega ha anche provato a mettere discordia tra il vescovo di Matagalpa e il cardinale arcivescovo di Managua: “Non sopportava di stare nelle celle dove ci sono diversi prigionieri (…) ah non come quando viveva a casa sua dove, ogni giorno, le suore venivano a cucinare per lui, lui viveva in una villa. Non abitava in una casetta come il cardinale Brenes, ma in una villa ed è lì che vive la sua famiglia, ogni famiglia ha una villa. Si arrabbia per tutto, ora è in galera”.

In precedenza, Ortega aveva accusato il vescovo Álvarez di voler ricoprire la carica di Papa e di non seguire l’esempio di Cristo, paragonando implicitamente Ortega a coloro che decretarono la Passione di Gesù.

Il vescovo di Matagalpa ha mostrato “un comportamento arrogante, di chi si considera già il capo della Chiesa (cattolica) nicaraguense, il capo della Chiesa latinoamericana e che pensa di occupare la posizione di Sua Santità, il Papa”. È arrivato a La Modelo perché era un energumeno. Non ha il coraggio di Cristo che ha sopportato le frustate e la crocifissione”, ha sottolineato il dittatore.

Condannato a più di 26 anni di carcere

Dopo aver rifiutato l’esilio, il vescovo Álvarez è stato condannato il giorno dopo, con un processo anticipato, dalla magistratura nicaraguense che lo ha totalmente privato della libertà: “la perdita a vita dei diritti di cittadino per il condannato e l’interdizione perpetua ad esercitare uffici pubblici in nome o al servizio dello Stato del Nicaragua”. È stato inoltre multato di 1.600 dollari.

La sentenza letta dal presidente della Prima Sezione Penale  della Corte di Giustizia, Octavio Rothschuh, recita: “L’imputato Rolando José Álvarez Lagos è considerato un traditore della Patria”.

Il tribunale ha condannato Álvarez a 15 anni di reclusione per attentato all’integrità nazionale, a cinque anni per diffusione di notizie false attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, a cinque anni e quattro mesi per intralcio alle funzioni e disobbedienza aggravata e a un anno per oltraggio all’autorità. Secondo il tribunale di Ortega, tutti i reati sono stati commessi in concorso e a danno della società e dello Stato della Repubblica del Nicaragua.

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