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Nonostante le proteste, l’arte contemporanea fa l’ingresso a Notre Dame

 Il ritmo del restauro dell’iconica cattedrale è in linea con i tempi previsti. La riapertura è prevista per l’8 dicembre 2024.

 

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Redazione (02/03/2023 15:16, Gaudium Press) I lavori di restauro della cattedrale di Notre-Dame a Parigi procedono secondo i tempi previsti.

Entro la fine di quest’anno la cattedrale avrà la sua guglia (si spera secondo il modello originale e non secondo le farneticazioni di certi “innovatori”), quella donatale da Violet-le Duc e che riassume il desiderio dell’anima cristiana di cercare il Cielo.

Dopo il catastrofico e sospetto incendio del 15 aprile 2019, giorno in cui la chiesa, orgoglio della Francia e gioia del mondo intero, era stata sul punto di scomparire, il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, rimane la data fissata per la sua riapertura, nel 2024.

I quattro archi in pietra del transetto (navata trasversale che forma una croce con la navata principale) saranno presto completati, il che permetterà di iniziare la ricostruzione delle basi della guglia. L’impalcatura di legno a semiarchi che poggia sulle colonne è già pronta. Le pietre che formeranno gli archi sono già state scolpite. Manca il ponteggio esterno che raggiungerà i 100 metri di altezza per una guglia che misurava e misurerà 96 metri di altezza.

I 42.000 m² di pareti sono già state ripulite e restaurate, come anche i dipinti murali, le vetrate e le sculture scampate all’incendio, che si trovano nella parte meridionale della navata principale.

Purtroppo, è stato riferito che nell’asse centrale, che sarà ‘più austero’, è stata approvata la presenza della cosiddetta ‘arte contemporanea’, cosa che stride con l’intera architettura e l’insieme dell’emblematico edificio. Di fronte alle numerose proteste, l’idea di fare dell’interno di Notre-Dame una sorta di museo con elementi contemporanei è un po’ cambiata, ma non di molto, se si tiene conto delle dichiarazioni dell’arcivescovo di Parigi secondo cui si tratterà di “un percorso pedagogico e spirituale”.

È stata scartata anche l’idea che le panche dei nuovi arredi dovessero avere una sorta di luce, anch’essa molto criticata: al loro posto verranno utilizzate delle semplici sedie. Per i mobili sono stati selezionati cinque designer finalisti, di cui a breve sarà annunciato il vincitore. Si teme anche che il design dei mobili corrisponda al cosiddetto “stile contemporaneo”.

 

Con informazioni di Aica

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