Perché digiuno e astinenza dalle carni il Venerdì Santo
Chi è obbligato a digiunare e astenersi il Venerdì Santo e le ragioni.
Redazione (07/04/2023 15:58, Gaudium Press) L’uso di non mangiare carne il Venerdì Santo è ampiamente conosciuta, anche da chi non frequenta abitualmente la Chiesa cattolica. Normalmente, in questo giorno, la carne viene sostituita dal pesce durante i pasti. Ma qual è il motivo di questa usanza?
La differenza tra digiuno e astinenza
È importante ricordare che il Venerdì Santo, oltre all’astinenza dalla carne, la Chiesa stabilisce il digiuno come pratica penitenziale per tutti i cattolici. Secondo il Codice di Diritto Canonico (c. 1249-1253), “il digiuno consiste nella privazione del cibo” e “l’astinenza consiste nella scelta di una dieta semplice e povera, astenendosi dalla carne”.
Tradizionalmente è prescritto che in questa occasione venga consumato un solo pasto completo durante la giornata (come il pranzo). È consentito consumare due piccoli pasti (come la colazione e la cena).
Per chi sono obbligatori il digiuno e l’astinenza dalla carne?
L’astinenza dalla carne il Venerdì Santo è obbligatoria per chi ha più di 14 anni, e il digiuno, per chi ha compiuto 18 anni fino ai 59 anni, ma chiunque può digiunare, anche al di fuori di questa fascia di età. Queste pratiche penitenziali, in particolare il digiuno, non sono obbligatorie per i malati e le donne in gravidanza.
Secondo il numero 1253 del Codice di Diritto Canonico, “la Conferenza Episcopale può determinare più dettagliatamente il modo di osservare i digiuni e le astinenze, come pure sostituire ad essi, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, specialmente le opere di carità e le pratiche di pietà”.
Perché digiunare?
San Tommaso d’Aquino spiega che pratichiamo il digiuno per tre motivi. Primo, per reprimere le concupiscenze della carne. In secondo luogo, per elevare più liberamente la nostra anima nella contemplazione di verità sublimi. E terzo, come soddisfazione per i nostri peccati (EPC).
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