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Funzione anglicana celebrata a San Giovanni in Laterano

Il clero anglicano che ha partecipato alla funzione è anglo-cattolico. Nonostante il nome, non sono in comunione con la Chiesa cattolica.

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Redazione (24/04/2023 13:16, Gaudium Press)  Lo scorso 18 aprile, un vescovo anglicano e 50 presbiteri della stessa dottrina,  hanno celebrato una funzione anglicana presso l’altare maggiore della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano.

Hanno poi incontrato il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e sono stati accolti personalmente da Papa Francesco dopo l’udienza generale settimanale del 19 aprile 2023.

In un comunicato diffuso il 20 aprile, l’arcivescovo Guerino Di Tora, arciprete della Basilica Lateranense, ha dichiarato che l’incidente è stato frutto di un “errore di comunicazione” e che “esprime profondo rammarico per quanto accaduto”. Infatti, “la celebrazione anglicana del 18 aprile nella basilica cattolica ha violato le norme canoniche”.

Un liturgista cattolico tradizionalista, il dottor Peter Kwasniewski, ha scritto su Facebook:

“Non sono assolutamente un ‘anti anglicano’… Ma è assolutamente inappropriato che il Papa (o qualcuno che agisce con il suo permesso) conceda agli anglicani il permesso di ‘celebrare la Messa’ nella Basilica Lateranense, la cattedrale del Vescovo di Roma, quando il venerabile Rito Romano Antico è stato messo fuori dalle chiese e  dagli altari laterali di San Pietro. L’assurdità non avrà mai fine?”.

Il dottor Kwasniewski ha aggiunto di “non credere in alcuna intercomunione tra enti ecclesiastici che non confessino la stessa dottrina sul sacerdozio e la morale. Sono buon amico di diversi anglicani, ortodossi e protestanti, ma non condividiamo lo stesso altare e gli stessi sacri oggetti liturgici”.

Il clero anglicano che ha partecipato alla funzione è anglo-cattolico. Nonostante il nome, il gruppo è in comunione con la Chiesa anglicana e non con la Chiesa cattolica. Sono come la Chiesa ortodossa e applicano i metodi della Chiesa cattolica romana, ma non accettano la supremazia del Papa.

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