Papa: laici con diritto di voto nell’assemblea del sinodo
Circa il 21% del totale dei partecipanti all’assemblea sinodale non sarà costituito da vescovi.
Redazione (27/04/2023 14:50, Gaudium Press) Il Vaticano ha annunciato – attraverso un documento del tipo “domande frequenti” – che i partecipanti laici, all’assemblea generale del Sinodo della sinodalità di ottobre, avranno diritto di parola e di voto.
Le assemblee generali di questo Sinodo si terranno il prossimo ottobre e nell’ottobre del 2024. Il Papa sceglierà, da un elenco propostogli, ogni partecipante laico di questa assemblea.
Queste assemblee generali pubblicheranno un documento, che sarà sottoposto al Papa, il quale deciderà se intraprendere un’azione basata sul documento e quale tipo di azione, o se assumere il documento come politica ufficiale della Chiesa.
Tra le novità annunciate oggi dal Vaticano c’è anche che non ci saranno “uditori”, ma questi 70 membri, che possono essere sacerdoti, donne consacrate, diaconi e laici, potranno votare nelle deliberazioni del sinodo. Questi 70 saranno scelti dal Pontefice da una lista di 140 che gli sarà presentata dalle Riunioni Internazionali di episcopati. Almeno il 50% dei selezionati saranno donne.
Tra le modifiche apportate alla costituzione dell’assemblea c’è anche che il Papa sceglierà cinque religiose e cinque religiosi per rappresentare gli istituti di vita consacrata, anziché solo dieci sacerdoti religiosi, come in passato. Allo stesso modo, sarà ora il Pontefice a scegliere i rappresentanti dei dicasteri vaticani che parteciperanno all’Assemblea.
Quindi circa il 21% del totale dei partecipanti all’assemblea sinodale non saranno vescovi. Nel frattempo, in una dichiarazione che ha già suscitato obiezioni, il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del sinodo, ha affermato che la partecipazione dei laici con voce e voto non “mina” la natura del sinodo come riunione di vescovi.
“Rimarrà un sinodo di vescovi”, ha detto il cardinale, ma “arricchisce tutta la Chiesa” attraverso la partecipazione di altri.
Il processo di selezione dei vescovi che parteciperanno all’assemblea rimarrà lo stesso. Il numero di vescovi che ogni Paese potrà inviare all’assemblea dipende dalla dimensione di ciascuna conferenza episcopale, ma questa volta, anche i Paesi che non hanno una conferenza episcopale, potranno inviare un proprio rappresentante.
Le regole che disciplineranno il funzionamento del sinodo sono quelle della costituzione apostolica Episcopalis Communio del 2018, ma “con alcune modifiche e novità nella composizione dell’assemblea e nella tipologia dei partecipanti”.
Alcuni analisti parlano di “democratizzazione” o “introduzione del suffragio universale nella Chiesa”. Altri, invece, sostengono che alla fine è il Papa che ha dato ai laici un voto nel sinodo, che li sceglierà e che quindi ha assunto ancora di più una funzione di scelta.
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